
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
«Siamo tutti sulla stessa barca». Positivo riscontro per la 107 esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, organizzata dalla diocesi di Cassano allo Ionio, guidata dal vescovo monsignor Francesco Savino. Il tema scelto da Papa Francesco per le celebrazioni di quest’anno, è «Verso un “noi” sempre più grande», e fa eco al suo appello a far sì che alla fine non ci siano più «gli altri», ma solo un «noi». L’incontro ha avuto luogo nella Parrocchia della Sacra Famiglia al lido villapianese guidata da don Nicola De Luca.
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Oltre al Vescovo, hanno preso parte il sindaco Paolo Montalti, il direttore dell’Ufficio Migrantes della Diocesi, Leonardo Cirigliano, don Francesco Diodati e don Maurizio Bloise. Ma anche alcuni migranti ospiti degli Sprar e tanta gente comune.
Diversi i messaggi inviati da monsignor Savino ai presenti: «Dobbiamo pensare senza pregiudizi, passando dall'Io al Noi, dall'egoite alla condivisione, alla fraternità; come ci ha invitato Papa Francesco», le sue parole. Monsignor Savino ha poi aggiunto: «Sapete che dico sempre quello che penso, e allora vi dico: che il Vescovo sta dalla parte dell'accoglienza, della condivisione della fraternità, dell'inclusione. E come Diocesi, abbiamo fatto tanto in tal senso».
«Il modo migliore di dire "Io" é dire Noi», ha aggiunto il presunto, sottolineando come partendo dal «fondamento teologico della trinità, che è la comunità, questi nostri fratelli e sorelle devono essere integrati. Non sentirsi emarginati». Inoltre la riflessione ad alta voce: «Gli immigrati da stranieri, sono diventati degli estranei. Con loro siamo passati dalla discriminazione alla criminalizzazione. Ma questo è falsità, sono fake news. Oggi gli emigrati sono diventati capi espiatori; invece dobbiamo osare di essere uno, dice Papa Francesco».
Il vescovo della diocesi di Cassano ha concluso il suo intervento con un invito. «Vi affido dei verbi» ha detto. Sono «accogliere, a prescindere, ascoltare tutti, accompagnare e cioè farsi compagni di strada di questi fratelli e sorelle, ed integrare». Infine il messaggio che è un'esortazione. «Il cambiamento, la rivoluzione siamo noi. Solo cosi è possibile un mondo più fraterno».
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Il professor Cirigliano ha definito l'appuntamento come «un momento utile per guardare, veramente, l’altro come se fosse Cristo e non come fosse un nemico». Mentre il primo cittadino Montalti, nel suo intervento, ha parlato di «Villapiana come paese ospitale, dove tanti uomini d donne hanno trovato accoglienza e lavoro». All’importante momento di riflessione non ha fatto mancare il proprio apporto Cidis Onlus, realtà del territorio, impegnata in prima linea, nell’accoglienza e integrazione degli immigrati.
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