Avvenire di Calabria

Il presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche chiede venga tenuta alta l'attenzione

Giornata mondiale Aids, Squillaci (Fict): «La politica insista sulla prevenzione»

Oggi grazie alle terapie e alla scienza si può convivere con la malattia, ma le risorse si sono ridotte: a rischio milioni di persone

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Oggi è la giornata mondiale contro l'Aids. Dal 1981 l'Aids ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. 40 anni fa, nel 1982, veniva scoperto, invece, il primo caso di Hiv in Italia.

L'idea di una Giornata mondiale contro l'Aids ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988 ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.

Giornata mondiale Aids, Squillaci: «Dalla terapia la speranza, ma non abbassare la guardia»

«Oggi sappiamo grazie alle terapie e alla scienza che l’Aids è una malattia cronica con la quale si può convivere, ma sappiamo anche che con gli anni si sono ridotte le risorse mettendo a rischio milioni di persone. Il Covid ha concentrato maggiormente l’attenzione su di sé, rallentando di fatto gli interventi di salute e provocando anche una minore concentrazione in termini di prevenzione e di intercettazione con diagnosi tardive. Nel contempo ci ha svelato anche che il tema della salute riguarda tutti. La Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche) si unisce all’Oms per commemorare la Giornata mondiale dell’Aids 2022, all’insegna della call to action ‘Equalize’ contro le disuguaglianze e per il diritto e l’accesso alla cura di tutti, affinché nessuno sia lasciato indietro». Lo afferma Luciano Squillaci, presidente della Fict in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids che si celebra oggi, 1° dicembre.

Infezione da Hiv in Italia, nel 2020 oltre mille diagnosi

«La relazione annuale al Parlamento sulle droghe – evidenzia Squillaci – ci rileva che nel corso dell’anno 2020 in Italia sono state notificate 1.303 nuove diagnosi di infezione da Hiv, il 3,4% delle quali (44) ha riguardato utilizzatori di droghe per via iniettiva con un decremento del 56% rispetto al 2019, dopo l’aumento registrato nel biennio precedente».


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


«Il ritardo di notifica delle nuove diagnosi Hiv relative all’anno 2020 potrebbe essere più accentuato rispetto ai tre anni precedenti proprio a causa dell’impatto del Covid-19 sulla sorveglianza Hiv. Non si muore solo per droga, ma esistono i decessi per droga correlati alle malattie infettive come Hiv-Aids ed epatiti virali», ancora il presidente della Fict.

L'attività di prevenzione e supporto della Fict

«La Federazione – continua il presidente – ha diversi servizi, tramite i quali si prende cura dei malati di Aids, offrendo un supporto farmacologico, psicologico, motivazionale per la tutela della dignità della persona e valoriale per ricercare il senso della propria vita».

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio dei Centri Fict, spiega Squillaci, «nel 2021, su 10 strutture, circa il 41% ha contratto il virus per trasmissione sessuale, il 44% per via endovenosa tramite lo scambio di siringhe, riscontrando un aumento di utenza con problematiche di dipendenza e psichiatriche. Gli operatori delle nostre comunità quotidianamente si confrontano, si interrogano e si mettono a servizio di queste persone con grande competenza ma soprattutto con umanità».

«Le case di accoglienza per malati di Aids - ancora Squillaci - sono nate negli anni ‘80 quando era un fenomeno emergenziale e la cura non esisteva, oggi sono diventate accoglienze sociosanitarie, luoghi di vita in cui c’è la possibilità di condividere il dolore e la gioia, le solitudini, all’interno di una assistenza professionale, medica e infermieristica».

Oltre la Giornata mondiale Aids, la prevenzione resta la sfida

Il presidente della Fict chiarisce: «La nostra sfida è promuovere la salute integrale della persona accompagnandola in una inclusione totale nel territorio, informando e incontrando i giovani per combattere la disinformazione e lo stigma ancora presente e per dire che non esistono persone a rischio o categorie di persone ma comportamenti a rischio che possono toccare in modo trasversale tutti».


PER APPROFONDIRE: Squillaci (Fict): bassa percezione del rischio dell’uso di droghe


«La battaglia all’Aids ancora non è finita e la prevenzione deve ritornare il cavallo di battaglia di ogni politica. Non si può eliminare una malattia legata spesso ai comportamenti, senza cambiare i comportamenti stessi», conclude Squillaci.

Articoli Correlati