Avvenire di Calabria

Oggi è la Giornata mondiale della Libertà di stampa, occasione non solo per ricordare i tanti giornalisti ucciso o a cui è stato imposto il "bavaglio"

Libertà di stampa “garante” delle libertà del mondo

Più volte papa Francesco ha chiesto di pregare insieme peri tanti operatori dell'informazione che hanno pagato con la vita o il carcere per servire questo diritto

di Redazione Web

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Oggi è la Giornata mondiale della libertà di stampa. L'occasione per ricordare i tanti giornalisti uccisi nel mondo o a cui è stato imposto il bavaglio, ma anche per ricordare l'importanza e il ruolo svolto dalla stampa a garanzia delle tante libertà.

Giornata mondiale della libertà di stampa, cosa si celebra

Riaffermare la libertà di stampa come diritto fondamentale, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per ricordare tutti i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro professione.


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La Giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco nel 1991, che aveva risposto all’appello dei giornalisti africani e alla loro storica Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo e l’indipendenza dell’informazione. L’Unesco è tuttora fortemente impegnata nella protezione della libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti

«Tutta la nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, fondamento di democrazia e giustizia», afferma il segretario generale dell'Onu, António Manuel de Oliveira Guterres nel suo messaggio diffuso proprio in occasione della giornata di quest'oggi.

Papa Francesco e la stampa

Più volte papa Francesco ha chiesto di pregare «insieme per i giornalisti che hanno pagato di persona, con la vita o con il carcere, per servire questo diritto» e ringraziato «quanti di loro, con coraggio, ci informano sulle piaghe dell’umanità». Un ringraziamento che ha rinnovato anche più di recente, in occasione delle varie occasioni di confronto con i rappresentanti del mondo dell'informazione.

Un invito a mantenere alta l'attenzione sui problemi del mondo, attraverso l'affermazione di una comunicazione non ostile, Francesco lo ha ribadito nel suo messaggio in vista della Giornata delle Comunicazioni sociali che si celebra il 21 maggio.

La richiesta del Santo Padre ai media è di non fomentare la rabbia, ma «aiutare le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono». Ecco perché, per Francesco, «va rifiutata ogni retorica bellicistica, così come ogni forma propagandistica che manipola la verità, deturpandola per finalità ideologiche. Va invece promossa, a tutti i livelli, una comunicazione che aiuti a creare le condizioni per risolvere le controversie tra i popoli».


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L'esortazione, dunque, è a «parlare con il cuore per promuovere una cultura di pace laddove c'è la guerra; per aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione laddove imperversano l'odio e l'inimicizia. Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo – rileva il papa – è urgente affermare una comunicazione non ostile».

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