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In occasione del Giorno della Memoria si sono tenuti a Reggio Calabria due incontri per commemorare le vittime del nazismo. Una particolare attenzione è stata data alle persone consacrate di varie confessioni cristiane che, in virtù della propria fede, hanno subito il martirio per mano nazista.
I relatori sono stati: padre Pasquale Triulcio, professore di Storia della Chiesa all’ISSR e all’IT di Reggio Calabria e Direttore dell’Archivio Storico Diocesano; la professoressa Laura Maria Venniro, docente di Religione al Liceo Artistico “Preti-Frangipane” e al CPIA di Reggio Calabria e il professor Sandro Vitale, presidente dell’Associazione AMPA venticinqueaprile.
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In sintonia con lo spirito ecumenico, che da tempo spinge le chiese cattolica e ortodossa a stringere le proprie relazioni in serenità e armonia, il primo incontro si è tenuto il 24 gennaio alle ore 17.30 nella sala parrocchiale della chiesa ortodossa di San Paolo dei Greci, non a caso nella Settimana per l’Unità dei Cristiani. Ad accogliere i relatori e a moderare la discussione è stato padre Sergej Tikhonov, vice-parroco della chiesa di San Paolo dei Greci e rettore del Santuario Panitalico di San Giovanni Crisostomo di Gerace.
Padre Sergej ha sottolineato come l’ecumenismo si sia realizzato all’interno dei campi di sterminio nazisti, dove cattolici, ortodossi e protestanti hanno dato la propria vita per essere fedeli alla sequela di Cristo: è l’ecumenismo del sangue al quale tutte e tre le confessioni cristiane si riconoscono.
Poi padre Pasquale Triulcio ha preso la parola descrivendo le feroci persecuzioni cui erano sottoposti ebrei e cristiani durante il regime nazista, soffermandosi sulla vicenda di San Massimiliano Maria Kolbe, il frate francescano polacco che diede la propria vita per salvare un padre di famiglia destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz.
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A seguire Laura Maria Venniro ha raccontato la storia di madre Maria Skobtsova, la suora ortodossa che morì nella camera a gas del campo di concentramento di Ravensbruck per salvare dalla morte una madre di famiglia. Il professor Sandro Vitale ha concluso l’incontro ricordando il fondamentale contributo dato dai movimenti di resistenza nei vari paesi europei per la sconfitta dei regimi fascista e nazista.
Il secondo incontro si è tenuto nell’Aula Magna del Liceo Artistico “Preti-Frangipane” il 27 gennaio alle ore 10.30. Ha moderato la discussione, destinata agli alunni delle classi quarte e quinte, la prof.ssa Teresa Iacopino, docente di Storia e Filosofia. La professoressa Iacopino, dopo aver presentato i relatori, ha delineato il periodo storico nel quale hanno avuto spazio i regimi totalitari in Europa.
Padre Pasquale Triulcio si è soffermato, come nel primo incontro, sul martirio di San Massimiliano Kolbe, ma ha affascinato l’uditorio con il racconto delle vicende di tante persone che si opposero al regime nazista, come, per esempio, Sophie Scholl (appartenente al movimento di resistenza pacifica al nazismo “La rosa bianca”) e Hanna Arendt, la filosofa tedesca che coniò il concetto della “banalità del male”, vale a dire: coloro che nel regime nazista si macchiarono dei più nefandi crimini erano persone normali, semplicemente incardinate nel sistema totalitario del quale eseguivano gli ordini senza riflettere.
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Laura Maria Venniro ha ragguagliato l’uditorio con la storia di madre Maria Skobtsova, descrivendo le condizioni sociali della Francia degli anni ‘30, periodo in cui questa suora ortodossa si trovò ad operare per alleviare le sofferenze degli immigrati e dei senzatetto, fondando dormitori, un sanatorio e una mensa, senza dimenticare la parte sociale più debole dopo l’occupazione di Parigi nel giugno 1940, cioè gli ebrei, ai quali ella diede rifugio e aiuto.
L’intervento della professoressa Venniro è terminato con la visione delle ultime scene di un film biografico su madre Maria, relative all’arresto e alla detenzione di madre Maria nel campo di concentramento di Ravensbruck fino al suo sacrificio. Il professor Sandro Vitale ha concluso l’incontro invitando gli allievi del Liceo Artistico, ma era un invito rivolto a tutti i giovani, ad opporsi al male e alle guerre.
Il Giorno della Memoria è una occasione per riflettere sul nostro passato, sulle vicende dei popoli e sulle storie personali, per non dimenticare che, se prendono il sopravvento ideologie basate sul disprezzo dell’uomo e sul suo abbrutimento, l’umanità perde il suo futuro.
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