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“È la speranza il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che Papa Francesco ha indetto la sera di giovedì 9 maggio, durante i vespri della solennità dell’Ascensione. Una ‘speranza che non delude’, come assicura il titolo della Bolla, dal sapore paolino; una speranza che trova ragione nella Parola di Dio, nella fede nella vita eterna e nel tanto bene presente nel mondo: dove vince la pace, dove è sostenuto il desiderio di generare, dove l’ammalato e l’anziano sono custoditi”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, in un commento-riflessione al testo della “Bolla” di indizione del Giubileo 2025. In un mondo, prosegue l’arcivescovo, “dove i giovani non sono lasciati scivolare in baratri oscuri o spinti a gesti autodistruttivi. Dove il migrante è accolto e chi vive in condizioni di disagio incontra opportunità che gli restituiscono fiducia. Dove i beni della Terra non restano a pochi privilegiati. Dove si riconvertono le spese militari per eliminare finalmente la fame. Dove la riconciliazione rinnova le relazioni: “Perdonare non può modificare ciò che è avvenuto; tuttavia, il perdono può permettere di cambiare il futuro”.
Il 24 dicembre in Vaticano sarà aperta la Porta Santa. “Domenica 29 dicembre nella cattedrale di Perugia e nella concattedrale di Città della Pieve, a nostra volta, celebreremo la solenne apertura dell’Anno giubilare”, annuncia mons. Maffeis.
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