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Questa mattina, nel salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha presentato la nuova giunta comunale che lo affiancherà nell'ultima parte di mandato. Il sindaco, infatti, è rientrato a Palazzo San Giorgio dopo l'assoluzione registrata il 25 ottobre scorso alla fine del processo Miramare.
La squadra scelta da Giuseppe Falcomatà si compone di politici e tecnici. «Vogliamo rilanciare la nostra azione amministrative nell'interesse di Reggio e dei reggini», ha sottolineato il sindaco presentando la nuova giunta.
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Una giunta, tuttavia, non del tutto completa. Come specificato dallo stesso Falcomatà, mancano ancora tre tasselli per completare lo scacchiere. «C'è un dialogo ancora in atto con il mio partito, il PD», ha ammesso. La speranza è che la trattativa «si possa chiudere nel giro di un paio di giorni», contrariamente - ha aggiunto - «provvederò a fare le mie scelte, sempre e comunque nel rispetto del mandato elettorale e dell'impegno assunto con la città».
Molte new entry, l'unica conferma è Paolo Brunetti, di Italia Viva, sindaco facente funzioni per tutto il periodo si sospensione di Falcomatà. Il sindaco Giuseppe gli ha voluto rinnovare la fiducia per il lavoro svolto riconfermandolo vicesindaco. Inoltre, a Brunetti è stata assegnata anche la delega alla "Città pulita e sicura" con competenze su ambiente, ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, Polizia Locale ed Edilizia residenziale pubblica.
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È una sorta di riconferma anche quella di Carmelo Romeo, consigliere comunale eletto con la lista civica del sindaco "La Svolta". Fin qui l'impegno di Romeo è stato quello di Consigliere delegato esterno alla giunta, nella quale ora entra a pieno titolo, mantenendo in parte già le deleghe che gli erano state affidate. Guiderà, in particolare, l'Assessorato alla Città Europea e Resiliente con competenze sulla Programmazione e rimodulazione risorse comunitarie; Pon Metro; Patti per il Sud; Agenda urbana; Museo del Mare; Palazzo di Giustizia; Lido comunale; Transizione Digitale.
A completare la giunta, come già anticipato, ci sono anche alcuni assessori tecnici. Si tratta di Paolo Malara ed Elisa Zoccali, entrambi architetti, Franco Costantino, ingegnere, e Marisa Lunucara, storica referente di Confcommercio.
Paolo Malara è il nuovo assessore alla Città sostenibile e accessibile con deleghe alle Politiche e ai programmi di pianificazione urbana e sostenibile, Adattamento Climatico, Rigenerazione urbana, programmazione Progetti Strategici, Mobilità, Parcheggi e Trasporti, Porto e Aeroporto, Area Integrata dello Stretto, Città Prossima e Smart City, Eliminazione barriere architettoniche.
Elisa Zoccali è stata chiamata a guidare l'Assessorato alla Città Ordinata. In particolare, le sono state affidate le deleghe all’Edilizia Privata, ai Condoni, al programma nazionale di Qualità dell’Abitare Pinqua.
Franco Costantino guiderà l'Assessorato alla Città del Futuro con deleghe ai Lavori Pubblici e Grandi Opere e attuazione ed esecuzione del piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Invece, Marisa Lanucara è stata nominata Assessore alla Città produttiva con deleghe ad Attività Produttive e Sviluppo Economico, organizzazione e riordino dei mercati, rapporti con le associazioni di Categoria.
La scelta di fare una giunta di questo tipo è stata una «una decisione maturata durante il periodo di sospensione. Ho iniziato a guardare a quello che avveniva nella nostra città con gli occhi del cittadino comune. È stato un esercizio utile perché mi sono reso conto che, probabilmente prima vedevamo le cose come in una sorta di bolla, di acquario».
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«In questi giorni - ha proseguito Falcomatà, ho letto tante ricostruzioni giornalistiche. Vorrei precisare che dal 25 ottobre, giorno della mia assoluzione, ad oggi gli obiettivi di mandato non sono cambiati. Sono gli stessi condivisi da tutte le forze politiche che hanno sostenuto la mia ricandidatura alla guida della città».
Adesso, però, lo sguardo è rivolto al futuro. «Fermarsi adesso, dopo aver attraversato le secche e il deserto - ha concluso Falcomatà - significherebbe tradire il mandato che per ben due volte ci è stato affidato dai cittadini».
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