Avvenire di Calabria

La condanna è collegata all'indagine "Why Not"

Giustizia. De Magistris condannato per diffamazione in Calabria

Il candidato alla presidenza della Regione: «Sentenza ingiusta, ecco il bentornato»

Redazione Web

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«Sono stato condannato dal tribunale di Lamezia Terme per diffamazione ai danni di Salvatore Murone che quando ero sostituto procuratore a Catanzaro era procuratore aggiunto». Ad annunciarlo è lo stesso sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione in Calabria, Luigi de Magistris in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Una sentenza di primo grado che l'ex Pm definisce «ingiusta, non posso accettarla. Sono certo che verrà riformata da magistrati autonomi e indipendenti».

Le vicende, riporta l’agenzia di stampa Dire, risalgono al marzo del 2017. De Magistris era ospite del programma di La7 Piazza Pulita. «Durante l'intervista ho affermato che l'indagine “Why Not” mi fu sottratta illecitamente e che fui vittima di un sistema criminale che operò ai miei danni. Dov’è la diffamazione? È provato dalla storia - questo il giudizio del primo cittadino -, dalla confessione di Luca Palamara, dai procedimenti giudiziari che quell'indagine mi fu sottratta illegittimamente».

«Come fa Murone - si chiede il sindaco di Napoli - a essere la parte offesa se in quella trasmissione non lo cito mai? Non fu lui a togliermi l'indagine Why Not. Ho fatto il magistrato e non ho mi visto nulla di simile: un processo per diffamazione, ma il fatto non esiste e la parte lesa non è mai citata. È, evidentemente, il bentornato in Calabria, ma non mi faccio mettere il bavaglio né mi faccio intimidire».

«Ho denunciato un sistema criminale, è stata dimostrata la correttezza del mio operato e l'interferenza illecita che ho subito in indagini delicate. Il tempo è stato galantuomo e lo sarà anche in questo caso. Ho fiducia, come sempre, che il bene - aggiunge de Magistris - prevalga sul male e che nella magistratura ci siano donne e uomini indipendenti e autonomi in grado di rimettere a posto la storia e la verità».

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