
Approvato il Piano antincendi boschivi 2025: innovazione e monitoraggio per tutelare i boschi calabresi
La Regione Calabria punta su prevenzione, tecnologia e collaborazione tra enti per ridurre i rischi
«La stagione è alle porte, anche se forse sarebbe meglio dire le stagioni: quella turistica e quella degli incendi. Anzi forse è già iniziata. Le conseguenze degli incendi boschivi sono molte e gravemente importanti: la distruzione dell’habitat, con tutte le implicazioni negative per la biodiversità; la tenuta del suolo, che ne risulta compromessa; l’aumento vertiginoso del rischio erosione e molto altro. Una forse meno nota implicazione è legata alla fruizione turistico-escursionistica del territorio, che ne risulta molto danneggiata. Indisponibilità di alcuni itinerari, modifica di altri oppure, in casi limite, la loro scomparsa vera e propria».
A lanciare l’allarme, è l’associazione delle guide ufficiali del Parco nazionale dell’Aspromonte, il coordinamento guide Parco Calabria e il coordinamento Aigae della Calabria. «Al gravissimo danno ambientale, se la montagna brucia, si unisce – aggiungono le tre associazioni – quello delle aziende e professionisti del turismo ambientale, oltre a tutti i fruitori ed appassionati di trekking ed attività in natura. Chiaro è che l’obiettivo principale è custodire la nostra terra ricchissima di biodiversità, ma crediamo sia arrivato il momento di evidenziare le problematiche che gli incendi boschivi portano a chi con questa biodiversità “ci lavora” e contribuisce ogni giorno a difenderla promuovendo attività eco-compatibili e di divulgazione».
Le cause di un incendio sono, tristemente, quasi sempre legate all’attività dell’uomo che sia dolosa o colposa. «Ogni anno ci troviamo ad assistere al problema che sembra ben lontano da una soluzione non diciamo definitiva, ma nemmeno ad una soddisfacente gestione del fenomeno. Se non lo abbiamo ancora capito, la biodiversità va difesa con ogni mezzo possibile, quindi le azioni di contrasto agli incendi, in questa stagione, devono essere prioritarie, o meglio dovrebbero esserlo! Siamo convinti di avere uomini e competenze con la giusta passione per l’Aspromonte, che potrebbero essere organizzate in attività di controllo, contrasto e spegnimento».
«Non dimentichiamo – continuano le guide dei parchi calabresi – l’operato delle squadre che con tanto impegno si spendono per la nostra montagna e le ringraziamo. Ma non basta. Quello che chiediamo oggi è una programmazione puntuale e precisa, una strategia pluriennale multi forze di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi. L’ambizioso risultato di incendi zero può essere raggiunto, ma per farlo occorre crederci ed intraprendere azioni preventive e di contrasto di conseguenza, non solo sull’onda dell’emergenza. Chiediamo a tutti gli organi preposti qual è la loro strategia, cosa stanno mettendo in campo per questa stagione già iniziata e per le prossime? Vogliamo sapere come state proteggendo l’Aspromonte, la Sila, il Pollino e le Serre».
Nel frattempo, concludono, «rinnoviamo il nostro invito a tutti i frequentatori della montagna di segnalare tempestivamente ogni focolaio visibile ai numeri dedicati. Io vedo, sento e parlo».
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