L'inaugurazione nel corso dello scorso fine settimana. Diverse le associazioni di tutta l'area metropolitana reggina coinvolte. Daranno un contributo in "corsia"
Gom, apre la Breast Unit: un reparto a misura di donna
Il percorso di diagnosi e cura delle patologie mammarie operativo da tempo trova "casa" in nuovi locali e in un nuovo reparto "multidisciplinare"
di Redazione Web
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Il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria ha attivato il servizio "Breast Unit", il percorso di diagnosi e cura delle patologie mammarie operativo da tempo e che dallo scorso fine settimana è attivo in un rinnovato reparto al terzo piano del presidio "Bianche-Melacrino-Morelli".
In 50 hanno partecipato all'Open Day, dedicato alle donne che affrontano patologie senologiche, per offrire loro corrette e complete informazioni.
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«Rispetto allo screening, attuato in maniera encomiabile dall'Asp di Reggio Calabria - ha spiegato il commissario straordinario del Gom Gianluigi Scaffidi - la nostra vuole essere una forma più approfondita di prevenzione. Con questa Breast Unit, che è un sito strutturale fisico dove convergono più unità operative dell'ospedale, tutta l'organizzazione ruota attorno alla donna che automaticamente sarà inviata a fare tutti i percorsi e tutti gli esami fino all'intervento, ove fosse necessario, fino alla chemioterapia, ove fosse necessaria».
Breast Unit a Reggio Calabria, ecco come è organizzato il "nuovo" reparto del Gom
In questa struttura convergono diverse Unità operative: dalla chirurgia, alla oncologia, alla radioterapia, alla radiologia e quant'altro.
L'ingresso del reparto
L’evento, realizzato grazie alla collaborazione delle Associazioni di Volontariato (Ass. Angela Serra Sez. Locride; Ass. La Danza della Vita; Ass. Grace; La Fenice OdV; Salute Donna OdV; Compagnia delle Stelle), ha visto una grande partecipazione della cittadinanza. Un ringraziamento speciale al maestro Angelo Savasta per le opere pittoriche donate alla Breast Unit.
Il Direttore Amministrativo del Gom, dottor Francesco Araniti ha affermato: «quella di oggi è una giornata importante anche dal punto di vista simbolico: i locali della Breast Unit hanno ospitato il primo centro vaccinale del Grande ospedale metropolitano durante l’emergenza pandemica, il chè è emblematico del recupero della normalità delle funzioni dell’Ospedale e proietta il nostro sguardo al futuro».
«Attraverso la formalizzazione della Breast Unit recuperiamo quella organizzazione complessiva in cui la paziente si sente accolta dal momento della diagnosi fino al completamento del percorso di cura. Un ultimo, ma doveroso ringraziamento, va ai colleghi degli uffici amministrativi che si sono impegnati ad espletare le procedure amministrative legate alla realizzazione di questo importante progetto».
La Breast Unit del Gom di Reggio Calabria è già operativa. Afferisce alla U.O.C. Chirurgia Generale, diretta dal dottor Salvatore Costarella, ma è concepita come un’unità multidisciplinare in cui collaborano professionisti di diverse specialità (quali la stessa Chirurgia, l’Oncologia e la Radioterapia, la Radiologia, la Medicina Nucleare, l’Anatomia Patologica, la Genetica Medica) per soddisfare il bisogno di salute della paziente, presa in carico nella sua totalità, adottare soluzioni complessive e curarla in maniera completa ed efficace.
Ogni paziente, pertanto, seguirà un percorso costruito sulla personale storia clinica, agevolato da un'attenta programmazione di accesso alle cure ed ai servizi, garantito dal ruolo dei/delle Case Manager.
La Breast Unit è dotata di mammografi digitali di ultima generazione, che consentiranno di abbattere le liste di attesa per il tumore alla mammella. A breve tutti i mammografi saranno pienamente operativi, garantendo più di 150 mammografie alla settimana.
Un contributo contro l'emigrazione sanitaria
«Noi - ha affermato il direttore sanitario del Gom Salvatore Costarella - stiamo cercando di fare in questi anni un'operazione che porti l'ospedale più vicino al cittadino. Abbiamo snellito tutto il percorso. Alla Breast Unit le pazienti avranno un percorso totalmente agevolato che prevede sia la visita, chiaramente la diagnostica di primo livello, ma anche la diagnostica più avanzata, come risonanza magnetica, biopsie ecoguidata e stereotassica. Una volta concluso il processo diagnostico si avvierà quello terapeutico che non è deciso solo da un professionista, ma da un pool di professionisti che collaborano tra loro e decidono il miglior percorso terapeutico».
Una organizzazione, dunque, che potrebbe contrastare il costoso fenomeno dell'emigrazione sanitaria. «Assolutamente sì - ha risposto Costarella -. Ci portiamo dietro il pregiudizio atavico che c'è nei confronti della sanità calabrese. Ma vi posso garantire che l'ospedale è ricco di professionalità. Quella che mancava era un'organizzazione che potesse mettere in comunicazione tutte queste professionalità e soprattutto abbattere le barriere che ostacolano l'accesso alle cure».
Gom, i passi avanti fatti negli ultimi anni
Nell'iniziativa, coinvolte associazioni che si occupano della salute della donna. «Le abbiamo volute coinvolgere perché noi crediamo che gli stakeholder primari di questo processo sono proprio la pazienti e le Associazioni che le rappresentano», spiega Costarella.
Costarella ha infine ricordato che il Gom in questi anni non si è rivolto soltanto a questo tipo di patologia, ma ha coinvolto altre associazioni di altri processi clinico-terapeutici, «il trapianto renale vivente - ha ricordato - che noi stiamo facendo in maniera anche abbastanza brillante. Altri percorsi si stanno avviando. Questo sempre perché l'ospedale è del cittadino. E siccome noi siamo operatori della sanità, ma siamo anche cittadini, anche noi siamo potenziali utenti e fruitori di questi servizi».
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