Avvenire di Calabria

Nuova maxi-inchiesta firmata da Nicola Gratteri: nel mirino gli interessi di alcuni politici del Pd, imprenditoria e 'ndrangheta

Gratteri indaga sul sistema-Sculco: avvisi di garanzia per alcuni big del Pd

123 indagati in tutto, 43 fermati da un blitz nella notte: è la fotografia di un «diffuso sistema clientelare» in Calabria

di Redazione Web

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Nuova maxi-inchiesta firmata da Nicola Gratteri: nel mirino gli interessi di alcuni politici del Pd, imprenditoria e 'ndrangheta. 123 indagati in tutto, 43 fermati da un blitz nella notte: è la fotografia di un «diffuso sistema clientelare» che coinvolge tutte le province calabresi.

Gratteri indaga sul Pd "di governo": indagati Oliverio, Adamo, Sculco e Romeo

Il gip Antonio Battaglia lo ha definito “un diffuso sistema clientelare, al centro del quale si pone la figura di Enzo Sculco, soggetto da tempo implicato nelle dinamiche politico affaristiche della città di Crotone ed in grado di influenzare le istituzioni e di eterodirezionare i finanziamenti verso un gruppo di potere privo di scrupoli”.

Storico consigliere regionale della Calabria, già condannato in via definitiva per concussione, Enzo Sculco è senza dubbio il politico forte in provincia di Crotone. Leader dei “Demokratici” (la sua formazione politica), è finito ai domiciliari mentre la figlia Flora Sculco (anche lei ex consigliere regionale) è indagata insieme a una lunga lista di politici calabresi del Pd come l’ex governatore Mario Oliverio, l’ex assessore e deputato Nicola Adamo e l’ex consigliere regionale Sebi Romeo.


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Ad alcuni degli indagati, tra l'altro, viene contestato il reato di scambio elettorale politico-mafioso. Le persone coinvolte nell'operazione sono indagate, a vario titolo, per vari reati, che vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso e dall'associazione finalizzata alle truffe all'estorsione ed all'illecita concorrenza. Nell'ambito dell'inchiesta viene contestato anche un omicidio.

L'operazione è stata condotta con il supporto, nella fase esecutiva, dei carabinieri dei Comandi provinciali di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria.

Ventidue delle persone coinvolte sono indagate per associazione per delinquere di tipo mafioso, 9 per associazione per delinquere, 3 per associazione per delinquere finalizzata alle truffe ed altri per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.


PER APPROFONDIRE: Gratteri: «La Chiesa ha fatto passi da gigante»


«Noi oggi abbiamo arrestato 41 presunti innocenti che sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, per associazione a delinquere semplice, per tutta la gamma dei reati che riguarda la pubblica amministrazione e tutti i reati di mafia».

«L’epicentro dell’indagine – spiega il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – è la provincia di Crotone con il locale di ‘ndrangheta dei papaniciari che ha rapporti sistematici con la pubblica amministrazione che partono dal 2014 fino al 2020. Una pubblica amministrazione asservita all’organizzazione ‘ndranghetistica con rapporti diretti con la politica regionale. Gli elementi per cui oggi siamo qui e abbiamo eseguito 41 misure cautelari e almeno 10 avvisi di garanzia, comprendono i rapporti con la pubblica amministrazione e la politica regionale che aveva un ruolo attivo, apicale, dominante».

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