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Un restauro dal forte significato identitario per l’intera comunità di Reggio Calabria è stato reso possibile grazie ai fondi del contributo 8xmille destinato alla Chiesa cattolica.
Tra le tante iniziative oggetto di finanziamento che rientrano nella valorizzazione del patrimonio artistico-culturale ecclesiale, c’è anche un prezioso dipinto settecentesco di scuola napoletana raffigurante il fondatore della Chiesa reggina. Appartiene al patrimonio storico della Basilica Cattedrale ed è attualmente custodito presso il Museo diocesano “Aurelio Sorrentino”.
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Proprio in questi giorni, all’interno del presidio culturale della diocesi di Reggio Calabria - Bova, è stato allestito un cantiere di restauro a vista «per dare la possibilità a tutti i visitatori ed, in particolare ai reggini, la possibilità di riscoprire un bene dal valore non solo artistico, ma fortemente identitario», come spiega ad Avvenire di Calabria il restauratore Giuseppe Mantella.
Il dipinto, infatti, raffigura San Paolo e il prodigio della colonna ardente, miracolo avvenuto proprio sulla sponda calabrese dello Stretto e che segna la nascita del cristianesimo a Reggio e in Calabria. La prima diagnosi approfondita sulla tela che presenta una serie di criticità - «il dipinto è quasi scomparso perché la vernice è troppo invecchiata e si è ingiallita completamente» - è stata effettuata in occasione dell’apertura straordinaria del Museo diocesano per la Giornata internazionale dei Musei Icom che si è svolta il 19 maggio.
Mantella ha effettuato sull’opera indagini riflettografiche (ultravioletto, infrarosso, falso colore e spettrofotometria) utili a indirizzare le successive fasi d’intervento. Hanno partecipato all’evento di apertura del cantiere l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone, don Domenico Rodà, direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali, monsignor Demetrio Sarica, parroco della Basilica Cattedrale di Reggio Calabria e Fabrizio Sudano, Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio di Reggio Calabria.
A fare gli onori di casa la direttrice del Museo “Sorrentino” Lucia Lojacono, «con la quale - spiega ancora Mantella abbiamo pensato di allestire un cantiere didattico, aperto al pubblico, per riaccendere i riflettori sul legame tra San Paolo e la città di Reggio».
L’intento è raccontare proprio attraverso questo dipinto risalente al 1792, «lo straordinario viaggio dell’Apostolo delle genti nel Mediterraneo, che ha fatto tappa anche a Malta, dove - la testimonianza del restauratore - ho restaurato una serie di opere straordinarie di Mattia Preti, conservate nella Cattedrale di Medina, in occasione dell’anno paolino. Adesso ho l’opportunità di “raccontare” San Paolo nella mia terra».
Un’operazione di valorizzazione e restituzione del patrimonio artistico e culturale ecclesiale resa possibile grazie al contributo dell’8xmille.
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«Oltre ai restauri di opere d’arte, ogni anno sono decine le chiese nel nostro territorio che vengono messe in sicurezza proprio grazie al contributo dell’8xmille che io farei firmare due volte all’anno», aggiunge sorridendo Mantella, secondo il quale «cantieri aperti come questo allestito al Museo diocesano di Reggio Calabria servono proprio a far conoscere il valore dell’8xmille per la conservazione e la trasmissione alle future generazioni del nostro patrimonio identitario e religioso».
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