Avvenire di Calabria

Il primo grazie allo storico parroco del Sacro Cuore, lascia dopo 40 anni di ministero

«Grazie don Umberto, ci hai insegnato ad amare la Chiesa»

Ieri la notizia della conclusione del suo mandato pastorale. Subentrerà monsignor Salvatore Santoro

di Francesca Chirico

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Non gli piacerà sicuramente questo pensiero carico di gratitudine perché non ama la ribalta. Lavora nel sottobosco dell’umanità variegata che popola il rione pescatori-ferrovieri nel silenzio, esercitandosi ogni giorno nella misericordia verso quella porzione di umanità, a volte dolente, che gli è toccato di custodire. Arrossirà, però sopporterà, perchè per i doni si ringrazia: così ci hanno insegnato sin da bambini.


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E l’occasione della nomina di don Sasà Santoro a nuovo parroco, che con tanto entusiasmo ci apprestiamo ad accogliere, è il momento propizio per ringraziare Il Signore di averci donato per più di quarant’anni un sacerdote secondo il cuore di Gesù che è stato educatore di tante generazioni di laici e anche di presbiteri.

In un tempo così lungo si impara a conoscere dell’altro i pregi e i difetti e nel momento dei saluti si fanno anche dei bilanci. Don Umberto “chiude” in positivo, lasciandoci tanti insegnamenti.

40 anni di ministero

Da don Umberto Lauro abbiamo imparato ad amare la Chiesa anche quando ha le rughe. Anzi, forse è proprio quando appaiono i segni della stanchezza del tempo che dobbiamo amarla e servirla con più determinazione. Come una madre che nonostante l’età, resta sempre quella giovane e bella che ci ha cullato nell’infanzia e ci ha accompagnato per mano negli anni della giovinezza e che adesso siamo noi a dover aiutare a sollevarsi.

Da lui abbiamo visto l’amicizia fra presbiteri, la stima per i talenti del confratello chiamato in parrocchia perché: “Non vorrete ascoltare sempre me! Tizio è bravissimo nelle lectio biblica e Caio nella dottrina sociale…” E così, ogni anno da decine di anni.

Da lui abbiamo capito che la fiducia per i giovani è possibile. L’ha riposta nei viceparroci ai quali senza esitazione ha affidato la pastorale, l’ha riposta nei tanti giovani dei gruppi facendo il tifo per loro, anche in quella stagione della vita in cui si è mutevoli e incostanti.

Il grazie della comunità servita: «Don Umberto Lauro è stata un'autentica guida»

Da lui, che lo ha respirato e lo mette in pratica, abbiamo imparato la novità e la profezia del Concilio e l'apertura all'altro che è fratello sempre e comunque. Da lui abbiamo imparato il rispetto per i laici e per la loro dignità e abbiamo vissuto l’esperienza della corresponsabilità e il riconoscimento di quella speciale ministerialità che ci fa stare alla pari nella Chiesa. Da lui abbiamo imparato – a fatica per la verità - l’obbedienza (ma in piedi), la pazienza di seminare attendendo i frutti, la capacità di lavorare rispettando i tempi dell’altro.

Da don Umberto Lauro abbiamo imparato a non giudicare, perché dietro ogni percorso, anche il più tortuoso c’è la fatica e il travaglio di una scelta forse sbagliata, ma mai senza una speranza di conversione. Da lui abbiamo imparato che puoi anche avere 80 anni e conservare il profumo della giovinezza, l’apertura della mente e l’entusiasmo per il Vangelo. Un Vangelo che lui vive nella semplicità e che traduce nella quotidianità dei gesti, quelli che lo hanno reso di casa presso tutte le famiglie del territorio. Di tutti conosce il nome, di tutti ricorda il battesimo, il matrimonio, i lutti, le gioie e i dolori, le ricorrenze importanti, perché quando accadevano lui c’era con un abbraccio di condivisione o di consolazione.


PER APPROFONDIRE: Diocesi Reggio Calabria, nuove nomine di monsignor Morrone


Non c’è esagerazione in questo ritratto scritto di getto, perché l’amore con il quale si è dedicato a diverse generazioni di parrocchiani, copre ogni fisiologico limite umano. Al mio parroco per quello che è, per quello che fa, che ha fatto e che continuerà a fare: GRAZIE.

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