Avvenire di Calabria

L'effigie del frate di origine croata collocata all'interno della cappella della struttura per le cure palliative di Reggio Calabria

Hospice “Via delle Stelle”, arrivata la statua di San Leopoldo Mandic

L'iniziativa nasce dal desiderio di promuovere il culto del Santo in Calabria per donare consolazione ai malati oncologici

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Nella Cappella dell’Hospice di Reggio Calabria è stata accolta una statua di San Leopoldo Mandic. L’evento celebrativo devozionale si è svolto il 6 Ottobre in un clima di fraterna accoglienza ed in gioiosa comunione tra i fedeli. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1890, San Leopoldo Mandic, Vive il suo Ministero prevalentemente a Padova, dove è amatissimo da tutti i concittadini, quale ministro del sacramento della Riconciliazione al quale si dedica alacremente e attraverso cui riporta la pace nell’animo di numerosi penitenti.

È noto anche per avere profetizzato i drammatici eventi bellici che straziarono l’Italia (episodio profetico testimoniato in sede del processo per la Canonizzazione), compreso in particolare, tra gli altri, il bombardamento della città di Padova del 14 maggio 1944. Episodio, questo, attestante la preveggenza del frate, morto ben due anni prima del bombardamento, il 30 luglio 1942, a causa di una patologia tumorale. Dopo essere stato dichiarato Beato il 2 maggio 1976 da Paolo VI, il 16 ottobre 1983 è stato proclamato


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Santo da papa Giovanni Paolo II e l’11 febbraio 2020 la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti lo ha ufficialmente riconosciuto quale Patrono dei malati oncologici d’Italia. Anche padre Flaviano Gusella, Rettore del Santuario dedicato al santo sacerdote di origine croata ha voluto salutare l’iniziativa di conforto alle persone malate: «Desidero esprimere fraterna riconoscenza per il contributo offerto a sostegno della lodevole iniziativa del dottor Vincenzo Tripodi finalizzata alla diffusione in Calabria della conoscenza e devozione verso San Leopoldo Mandi, proclamato Patrono dei malati oncologici, il 6 gennaio 2020, dal Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per esplicito desiderio di Papa Francesco , con l’approvazione unanime di tutta la Conferenza Episcopale Italiana, in seguito a una petizione firmata da più di 70mila persone».

Ancora padre Flaviano Gusella: «Plaudo all’iniziativa di collocare una statua del Santo all’Hospice di Reggio Calabria. Certamente il nostro caro Santo, conosciuto, amato e invocato in tutta Italia e tante altre parti del mondo, non farà mancare sollievo e conforto a quanti lo invocheranno con fede e con amore».


PER APPROFONDIRE: Elaborare un lutto, l’esperienza di “Risalire insieme” diventa racconto


Dal canto suo, il dottor Vincenzo Nociti, presidente dell’Hospice reggino, ha espresso «vicinanza e ringraziamento per tutto quello che state facendo in Hospice, portando la parola di Dio avete trasformato la sofferenza in un luogo che apre alla speranza dove la dignità della persona e la sacralità della vita va tutelata sempre, un abbraccio a don Vincenzo Catania che insieme al suo gruppo riesce con umanità ed umiltà a dare risposte personalizzate a bisogni diversi, grazie per la presenza di Padre Ammendola per la sua attenzione augurando che San Leopoldo ci protegga ed aiuti sempre nel nostro percorso medico assistenziale e spirituale, vi saluto tutti con la gioia nel cuore , un abbraccio fraterno ed affettuoso». 

Anche il dottor Vincenzo Tripodi ha parlato della genesi di questa iniziativa spirituale: «Nel corso degli anni si è consolidato un legame di profonda stima ed amicizia con il Rettore Padre Flaviano Gusella e mi sono reso disponibile a raccogliere le adesioni per la Beatificazione del Santo, oltre mille sottoscritte in Calabria. Così nacque il desiderio di promuovere il culto del Santo, in Calabria, per donare consolazione ai malati oncologici, oggi purtroppo proliferati, anche perché anch’io ci convivo da sette anni con tanta fede e serenità».

Articoli Correlati