Avvenire di Calabria

Il vescovo ai fedeli: «Abbiamo bisogno anche noi di essere figli di Abramo nella fede»

I primi cinque anni in diocesi di monsignor Milito

Redazione Web

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In occasione del V Anniversario dell’ingresso canonico nella diocesi di Oppido Mamertina–Palmi la sera del 30 giugno il vescovo monsignor Francesco Milito ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Oppido. «Abbiamo bisogno anche noi di essere figli di Abramo nella fede – ha sottolineato Milito – perché spesso la nostra fede viene eclissata o scompare al momento della cresima. Spesso tutti possono attraversare crisi di fede, in cui si mette in dubbio l’esistenza di Dio».

Occorre, pertanto, invocare il Signore e nei momenti difficili elevarsi a Dio perché la sua promessa sia accolta nella fede, così come fu per il patriarca Abramo. «Vi invito, per questo, ad alzare il grido al Signore come il lebbroso del Vangelo proclamato in questo giorno – continua il presule – che si prostra davanti al Signore dicendogli: ‘Se vuoi, tu puoi sanarmi’, da una malattia deformante che allontana da tutti. Così Gesù non disdegna di piegarsi e di toccare ciò che era considerato immondo, sana, guarisce e ama». «Chissà quante volte noi soffriamo di questi effetti per una vita non decisamente in salute dal punto di vista spirituale» si è domandato il vescovo affermando che nelle situazioni di prova è importante aver fiducia in chi può aiutare a superare momenti delicati del cammino di fede.

E se è vero che di fronte alla sofferenza molti perdono la fede, Dio poi interviene e fa comprendere come tutto volge al bene. «Ecco perché è importante questa sera sentirci come Abramo, come Sara, come il lebbroso, perché è per loro che il Signore è intervenuto – ammonisce il presule – e la fedeltà che Dio ha mantenuto con loro la mantiene anche con noi, perché quando coltiviamo la fede niente abbiamo da temere». Il vescovo alla fine della celebrazione ha invitato tutti i presenti «a fissare sempre lo sguardo in alto per ricevere luce e forza dal Signore perché, vagliati, provati, rafforzati nella fede, si possa essere come San Pietro e i primi martiri cristiani: coloro che salvano la Chiesa». Essere maestri nella fede non solo con l’insegnamento, ma soprattutto con la testimonianza di vita, avendo la certezza che è il Dio dell’alleanza che protegge e sostiene. Lui che costruisce la Chiesa, che accoglie facendo di noi il popolo della sua alleanza salva ogni uomo.

«Ci aiuti Maria, Madre della tenerezza, lei che ha dovuto scommettere tutta l’esistenza sulla fede – chiude Milito – con il suo si ha espresso il fondamento dell'eseistenza umana. Diventando discepoli e figli, potremo innalzare al Signore il nostro canto di lode». Alla fine della messa, il vescovo, dopo aver ringraziato i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i fedeli presenti, ha presentato i nuovi vicari episcopali e i nuovi delegati vescovili, spiegando brevemente il nuovo ordinamento pastorale diocesano. Un momento di grazia per tutta la comunità diocesana, riunita attorno al suo pastore.

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