Avvenire di Calabria

Si è conclusa nel pomeriggio l'udienza nella Capitale sulla permanenza degli amaranto nella Serie B

Reggina, sarà serie B? Dopo il “match” al Consiglio di Stato un altro giorno per conoscere il verdetto finale

La sentenza dei giudici del massimo organo ausiliare dell'amministrazione centrale dello Stato è attesa per domani

di Redazione Web

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Esclusione della Reggina dalla Serie B, oggi a Roma l'attesa udienza del Consiglio di Stato, ma il verdetto si conoscere entro le prossime 24 ore. Continua l'attesa in città tra gli appassionati della squadra amaranto.

Caso Reggina, altre 24 ore d'attesa

Con molta probabilità bisognerà attendere un altro giorno per conoscere il verdetto finale dei giudici del Consiglio di Stato. Nonostante il "triplice fischio" sia giunto poco dopo le 16, per il "risultato finale" bisognerà ancora attendere per conoscere la sentenza.


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La squadra amaranto, quindi, continua a rimanere sospesa nel "limbo", nonostante una timida fiducia da parte dei principali attori protagonisti di questa vicenda che ha riscaldato il dibattito della già rovente estate a Reggio Calabria.

I supporters, quelli "sbarcati" questa mattina a Roma, così come coloro che sono rimasti in trepidante attesa in riva allo Stretto, sono destinati a rimanere ancora con il fiato sospeso. Al centro della questione, il contenzioso con la Figc in merito al mancato pagamento entro il termine stabilito dalla stessa Federcalcio (il 20 giugno) dei contributi Inps e Irpef.


PER APPROFONDIRE: Reggina, anche il Tar esclude la squadra amaranto dalla Serie B


Nella Capitale, oltre ad un nutrito numero di tifosi, erano presenti anche il Sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace e altri amministratori locali, tra cui il delegato allo Sport del Comune, Giovanni Latella. Tra i primi a rilasciare dichiarazioni all'uscita di Palazzo Spada, proprio Versace: «Sentire parlare gli avvocati del Brescia in un determinato modo non è stata una bella sensazione. Tutto si è svolto su due elementi: il termine perentorio del 20 giugno e l’instabilità economica della società amaranto».

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