Avvenire di Calabria

L’attività mai interrotta. Ben 75 gestanti seguite durante la prima chiusura. Ma i servizi sono molteplici

Il Consultorio diocesano in zona rossa: «Noi ci siamo»

Dietro la mascherina, medici volontari continuano a sorridere alla nuova vita grazie ai fondi dell'8xmille stanziati dalla diocesi

Davide Imeneo

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Il 4 novembre dello scorso anno, all’annuncio che la Calabria, con i Presidi sanitari in crisi, sarebbe diventata zona rossa, immediatamente il Consultorio familiare diocesano “Pasquale Raffa” ha attivato il Gruppo di Lavoro “Equipe Allargata”, con i suoi 14 componenti, grazie al sostegno dei fondi 8xmille della Cei. Già l’esperienza era stata fatta al momento del lockdown dello scorso anno e così, una volta chiusa la segreteria, cui è affidata la prima risposta d’ascolto, l’impegno maggiore si è riversato sulla responsabile dell’accoglienza telefonica, costante punto di forza, divenuto fondamentale nel momento della ripresa del lockdown.

Al Consultorio, in questi mesi, hanno telefonato persone di tutte le età che si sono ritrovate a fare i conti con paure sconosciute prima che il Covid– 19 irrompesse nella loro vita. La manifestazione più frequente è stata il “disturbo d’ansia” che, oltre al sostegno psicologico sul lettino (virtuale), ha richiesto, a volte, una valutazione psichiatrica e, addirittura, per la sua gravità, la necessità di un invio ad un Centro di salute mentale, che è parte della rete consultoriale.

Da marzo ad oggi, gli esperti del Consultorio hanno anche ricevuto richieste di intervento nell’ambito del “rapporto genitori–figli”, entrato in crisi da ambo le parti. Così, si è reso necessario il sostegno a genitori disorientati o inadeguati, attivando competenze e risorse per orientarli nella relazione educativa. Sul versante dei figli, sono intervenute le picologhe ma anche la neuro–psichiatra infantile, nei casi di disagio psicologico e comportamentale. Per i più piccoli, in particolare gli extracomunitari senza assistenza sanitaria, si è ricorsi alla pediatra.

Per la Consulente familiare, si sono presentati alcuni casi di “crisi di coppia” che hanno comportato interventi on–line ma anche in persona. Dal 31 marzo del 2020, quando il primario di Ginecologia e Ostetricia del Presidio del Gom, Stefano Palomba, ha dato vita al “Progetto operativo di screening Covid–19 per la sicurezza materno– infantile e per gli Operatori Sanitari”, coinvolgendo anche i consultori, il “Pasquale Raffa” ha segnalato 75 gestanti che avrebbero partorito nelle settimane successive. Interessante la valutazione della casistica delle 75 gestanti, dove si mette in risalto il vasto bacino di utenza del Consultorio: 27 le Italiane (di cui 13 di etnia Rom), 22 provenienti dal Marocco, 9 dall’Est dell’Europa (Romania, Georgia, Polonia, Ucraina, Serbia), 6 dall’Africa (Nigeria, Algeria, Egitto), 5 dall’ India, 2 dalle Filippine e 1 dal Brasile. Gli SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) hanno accompagnato tre gestanti: 1 dall’ Azerbaigian, 1 dalla Siria e 1 dal Mali.

Insomma, la presenza del Consultorio è una garanzia per tutta la nostra comunità, ed è sempre legata alle donazioni dei privati e al sostegno dei contribuenti tramite l'erogazione dell'8xmille alla Chiesa cattolica. I rapporti con i pazienti non si sono mai interrotti, così come la coesione all’interno dell’Equipe multidisciplinare, dimostrando che il Consultorio rappresenta una risorsa per il Sistema dei Servizi Socio–Sanitari e per le Famiglie della nostra Diocesi, di cui ha custodito la fiducia. Al Consultorio, in questi mesi, la risposta alle richieste non si è mai interrotta. È, soltanto, cambiato il messaggio di accoglienza: «Ci trovate dietro una mascherina, ma ci troverete sempre».

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