Avvenire di Calabria

Padre Francesco Patton spera di poter aiutare la popolazione di Beirut dopo le esplosioni e ricostruire il convento distrutto

Il custode della Terra Santa, «donazioni per aiutare Beirut»

Redazione Web

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di Filippo Passantino - «Speriamo di poter ricostruire il convento di San Giuseppe di Beirut, semidistrutto, con il tetto e molte pareti crollate, con porte divelte e finestre esplose». Lo dice il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in riferimento alle due esplosioni che si sono verificate, lo scorso 4 agosto, nella capitale libanese, a causa delle quali sono morte oltre 200 persone. «Molti giovani di Harissa hanno aiutato la nostra piccola comunità a ripulire dalle macerie nei giorni successivi - riferisce - . L'altra priorità indicata è quella di aiutare e dare assistenza a tante persone che sono rimaste senza una casa. I nostri frati, che vivono in Libano, hanno cercato di capire cosa possono mettere a disposizione nelle altre zone dove siamo presenti». Ricordando che «il momento era già molto difficile per la realtà libanese che aveva sperimentato la bancarotta dello Stato e per la pandemia di Coronavirus», il custode ribadisce che, «oltre a pregare, sentiamo il bisogno di intervenire e fare qualcosa di concreto. L'aiuto dei donatori è essenziale - è l'appello di padre Patton - La vicinanza e la condivisione di tutti coloro che possono offrire qualcosa è fondamentale per poter stare accanto alla popolazione e ricostruire la nostra presenza».


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