
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Una giornata di preghiera digiuno ed astinenza per la pace e la riconciliazione. È l’invito della Presidenza della Conferenza episcopale italiana rivolto alle Diocesi del nostro Paese in un momento di grande dolore e forte preoccupazione per l’escalation della violenza in Medio Oriente.
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Il comunicato ha reso nota la data del 23 ottobre, scelta in comunione con i cristiani di Terra Santa, per un momento di preghiera e di supplica al Buon Dio, perché rifioriscano la pace, la giustizia e la riconciliazione e si spenga ogni forma di odio, di violenza, di guerra. Un momento che vede aderire all’iniziativa parrocchie, comunità, famiglie, ordini religiosi e cristiani di ogni parte del mondo.
Anche le vedove del Movimento “Alba Nuova”, con zelo e cuore contrito, hanno sentito forte il desiderio di pregare per il grande dono della pace per il Mondo ed in particolare per la Palestina, la Terra amata da Gesù. Riunite nella cappella dell’Istituto Stella Maris di Reggio Calabria e guidate nella preghiera di adorazione dall’assistente don Nicola Casuscelli, hanno invocato la misericordia di Dio su tutti gli uomini, adorato Gesù e chiesto aiuto a Maria, la Madre Celeste con la recita della preghiera del santo rosario.
PER APPROFONDIRE: La vocazione nata dal dolore, l’esempio delle vedove di “Alba Nuova”
E con un cuore solo e un’anima sola, prostrate davanti a Gesù Eucarestia, unite in preghiera, hanno invocato la Pace! Hanno chiesto perdono per tutti crimini, per gli orrori della guerra, per tutti quelli che si sono allontanati dal Suo Amore e consolazione e speranza per tutte quelle persone che a causa delle violenze sono rimaste sole, private dei loro cari.
Hanno offerto il dolore di tante madri che hanno perso i loro figli, piccoli, grandi, anche davanti ai loro occhi. Hanno chiesto che ogni uomo non sia più causa di divisioni, di conflitti, di morte ma si faccia operatore di pace, di fratellanza per un mondo libero, più giusto, che solo Dio, nella verità del Suo Amore, ci può donare, per poter essere veramente liberi!
«Preghiamo per la pace» ha ribadito don Nicola, «perché ogni uomo, ogni battezzato possa essere promotore e responsabile perché ciò avvenga, perché ciascuna nella propria azione missionaria e con la grazia di Dio, possa trasformare il dolore, le difficoltà, la solitudine, le fragilità, in una nuova capacità di amore disinteressato, per la gloria di Dio e la salvezza dei fratelli. "Oh Signore, Padre nostro, ascolta il grido dei popoli che soffrono e rendi sensibili il cuore dei potenti che vogliono la guerra! Signore, venga il tuo Regno di giustizia e di pace!"».
* Movimento Alba Nuova
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