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Luca Muglia, il 22 ottobre scorso, è stato nominato dal presidente del Consiglio regionale della Calabria neo Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale della Calabria: tra i primi incontri di inizio mandato, c'è quello con il presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone.
Nei giorni scorsi il neonominato Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, ha incontrato monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra. Al centro del colloquio, richiesto dal Garante all’indomani del suo insediamento, l’auspicabile interazione tra il proprio Ufficio e la Conferenza Episcopale Calabra.
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L’incontro, molto cordiale, ha toccato le problematiche che riguardano i detenuti e le difficoltà di reinserimento sociale. Tra i temi trattati la funzione, anche sociale, dei cappellani che operano negli istituti penitenziari calabresi.
Il Garante Muglia ha anticipato i contenuti della proposta di collaborazione espressamente rivolta alla Conferenza Episcopale Calabra. Il piano in questione concerne l’individuazione di strumenti concreti che possano supportare i detenuti calabresi durante il periodo di reclusione e nella fase successiva all’espiazione della pena.
Nel corso del colloquio sono state anche prospettate le problematiche derivanti dalla riforma Cartabia e l’attuazione dei programmi di giustizia riparativa nei confronti dei condannati che richiederanno un contributo comune sia dal punto di vista culturale che sotto il profilo operativo in relazione al territorio.
PER APPROFONDIRE: Morrone al carcere di Arghillà per incontrare i detenuti
«Monsignor Morrone - si legge in una nota dell'Ufficio del neo garante dei diritti dei detenuti regionale - si è riservato di portare all’attenzione della Conferenza Episcopale Calabra l’idea progettuale che verrà formalizzata a breve dal Garante il quale, all’esito dell’incontro, si è detto soddisfatto e ha ringraziato il Presule per la disponibilità manifestata sulle tematiche affrontate».
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Oltre 670 le associazioni dilettantistiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Regione. Oltre 1400 i corsi messi a disposizione dei ragazzi dai 14 ai 24 anni.
Nuovo dato positivo, ma sullo sfondo c’è però il futuro occupazionale degli attuali sessanta lavoratori della Port Agency, quanto mai incerto.