Avvenire di Calabria

Durante l’udienza del 23 novembre, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i decreti

Il papa: una Figlia di Maria Immacolata tra i nuovi venerabili

Tatiana Muraca

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Una Figlia di Maria Immacolata è tra i nuovi beati e venerabili grazie ai decreti autorizzati in questa settimana da papa Francesco. Quella di suor Maria Francesca Giannetto, al secolo Carmela, fu una vita segnata da numerose sofferenze, sin dai primi anni di vita. Nacque il 30 aprile del 1902 a Camaro Superiore, Messina, e qui morì il 16 febbraio del 1930. Quarta figlia di Vincenzo e Maria Fleri, rimase presto orfana di padre e la madre dovette assicurare ai sei figli il sostentamento, per cui si assunse l’onere del lavoro del marito.
Carmela fece la sua prima comunione a Pasqua, dopo il terremoto del 1908 che stravolse le città di Reggio Calabria e Messina; successivamente, venne ammessa a ricevere il sacramento della cresima. Nel 1916 morì la sorella Nunzia a soli 18 anni e per Carmela fu un vero e proprio trauma: passò dalla conduzione di una vita piuttosto serena ad essere sempre più chiusa in sé stessa, isolata, estranea a tutto ciò che la circondava.
Per queste ragioni, probabilmente dovute ad un carattere molto sensibile, lasciò gli studi e la gioia di vivere, decidendo di frequentare soltanto la catechesi con l’unico scopo di amare Dio con tutto il cuore e meditare la morte.
Cercò un padre spirituale, che trovò nel cappuccino padre Mariano da Valledolmo e cominciò a frequentare la Chiesa di Pompei a Messina. Sotto la sua guida di padre Mariano, e andando contro il parere della madre, Carmela maturò l’idea di lasciare tutto e abbracciare la vita religiosa. Questa scelta la portò ad abbandonare la casa paterna e a fare il suo ingresso nell’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata, nella casa “Santa Brigida”, sempre a Messina.
È noto che le Figlie di Maria Immacolata fanno parte di un istituto religioso femminile di diritto pontificio fondato da suor Brigida Postorino, nata a Catona, in provincia di Reggio Calabria. E proprio a Reggio Calabria, suor Brigida frequentò l’Istituto “San Gaetano”, diretto dalle suore di carità di san Giovanni Antida, dove compì gli studi elementari. Probabilmente, risale a quel periodo la maturazione di una particolare empatia nei confronti dei fanciulli, degli orfani e dei poveri. La fondatrice suor Brigida, volle poi che le suore del suo Istituto si chiamassero Figlie di Maria Immacolata e che, dalla Madonna, «traessero ispirazione e forza nella vita spirituale e una generosa dedizione nell’esercizio dell’apostolato».
La serva di Dio, suor Maria Francesca Giannetto faceva parte di questa grande famiglia: il 7 ottobre del 1922 iniziò il periodo del suo noviziato, quando cambiò il nome di battesimo con quello di Francesca e il 25 marzo del 1925 emise i suoi primi voti religiosi. Purtroppo la tubercolosi, malattia del tempo, la colpì in pieno e dopo tante sofferenze, il 16 febbraio del 1930, la violetta delle Figlie di Maria Immacolata lasciò la terra per il cielo.
Quella di suor Francesca fu una vita veramente vissuta all’insegna della santità, tanto che, durante l’Udienza del 23 novembre appena trascorso, il papa ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante le Virtù eroiche di suor Francesca Giannetto e riconoscerla “venerabile”. Insieme a lei, altri cinque venerabili italiani.

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