Avvenire di Calabria

Il via libera del Senato alla conversione il legge del Decreto "Ponte" apre a nuovi scenari sul collegamento stabile tra Reggio e Messina

Il Ponte sullo Stretto si farà per legge?

Esulta Salvini che nel pomeriggio interviene a Reggio Calabria ad un convegno organizzato dall'Ordine nazionale dei Geologi

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il Ponte sullo Stretto è tornato prepotentemente ad essere protagonista del dibattito politico. Lo è diventato ancora di più dopo che il Senato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e 3 astenuti ha dato il via libera, ieri, alla conversione in legge del decreto sul collegamento stabile tra Calabria e Sicilia.

Il provvedimento era stato approvato alla Camera lo scorso 16 maggio. Tra le principali novità, che non ha mancato di sollevare polemiche, c'è la "riesumazione" della Società Stretto di Messina Spa e la ridefinizione del suo assetto.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


La conversione in legge del decreto, presuppone, inoltre, la ripresa della fase di programmazione e progettazione dell'infrastruttura. Esulta il Ministro delle Infrastrutture Salvini, strenuo sostenitore dell'opera, che ha ribadito l'intenzione di avviare i primi cantieri già entro l'estate del prossimo anno.

«È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni». Il commento a caldo del vicepremier seguito al voto finale sul Decreto Ponte in Senato. Il leader della Lega ha anche sciorinato alcuni numeri: dai 100 mila posti di lavoro che «il ponte darà» ai 14 miliardi di euro di investimenti previsti dal Def, «cifra - ha aggiunto - su cui ovviamente sono in corso gli studi aggiornati da parte di società».

Salvini interviene a Reggio Calabria al Convegno del Consiglio nazionale dei Geologi

Inevitabilmente Salvini parlerà del Ponte sullo Stretto in occasione del Convegno tecnico-scientifico sugli aspetti geologici, sismici e normativi di opere infrastrutturali complesse nell’area dello Stretto organizzato tra Reggio e Messina dal Consiglio nazionale dei geologi, dalla fondazione Centro studi del Cng e dagli ordini regionali dei Geologi di Calabria e Sicilia.

Una due giorni che prende il via oggi a partire dalle 14.30 presso l'Aula magna Quistelli dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria con gli interventi previsti, tra gli altri, proprio del Ministro delle Infrastrutture e del presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Massimiliano Sesso.

Occhiuto: «Una buona notizia anche per le altre infrastrutture della regione»

Cosa rende diverso l'annuncio di Salvini da quelli che altri predecessori hanno ciclicamente riproposto nel corso dell'ultimo ventennio il fatto che «il Ponte sullo Stretto - ha assicurato - sarà un'opera green».

Il via libera alla conversione in legge del Decreto Ponte che dovrebbe agevolare l'iter verso la realizzazione, non ha mancato di provocare reazioni. Tra le prime quella del governatore della Calabria Roberto Occhiuto che parla di «buona notizia», nella speranza che la Regione possa «trarre giovamento dalla realizzazione di questa grande opera e dall'ammodernamento delle infrastrutture connesse, che avranno una decisa accelerazione: dalla Strada Statale 106 all'Autostrada del Mediterraneo, fino all'Alta velocità e all'Alta capacità ferroviaria».

Dal Parlamento, i commenti di Cannizzaro (Fi) e Irto (Pd)

Non mancano i commenti tra la deputazione calabrese. Divergenti quelli dei reggini Francesco Cannizzaro (deputato di Forza Italia) e Nicola Irto (senatore del Partito democratico).

«Dunque è fatta: il Decreto è stato approvato anche in Senato, quindi il Ponte finalmente è legge! E con esso anche tutti i nostri emendamenti mirati a migliori ricadute sul nostro territorio. Grazie a Forza Italia ed al Centrodestra il Ponte sullo Stretto, fortemente voluto dal Presidente Berlusconi, presto sarà realtà». Dice Cannizzaro.

Per il vicepresidente del gruppo "azzurro" a Montecitorio «il Ponte porta in dote tanto altro, dunque, con importanti ricadute sul territorio anche in termini di servizi. Con miei due emendamenti al Decreto, infatti, sono state previste iniziative in favore delle realtà locali, giustamente preoccupate dagli impatti di un’opera grandiosa, ma altamente impattante».

La pensa diversamente il senatore Dem, Nicola Irto. «Il decreto sul Ponte dello Stretto proposto dal governo è una potentissima arma di distrazione di massa, brandita ogni qual volta va distolta l’attenzione mediatica da altro».

Arma di distrazione di massa che - secondo il parlamentare del Pd, può servire «ad esempio, a coprire interventi che rischiano di sconquassare ulteriormente il Paese e di cui il governo deve assumersi la responsabilità politica. Perché non è un caso che il decreto Ponte sia nato quasi contemporaneamente all’ultima bozza, dagli effetti potenzialmente devastanti, sull’autonomia differenziata».


PER APPROFONDIRE: Ponte sullo Stretto, ecco la deadline: si inizia nel 2024


«Il governo non ha tenuto in alcuna considerazione neppure i rilievi che sono stati mossi nel corso delle audizioni nelle Commissioni competenti, rilievi secondo i quali l’attuale progetto di attraversamento stabile sullo Stretto è del tutto insostenibile, sotto il profilo tecnico e ambientale e sotto il profilo economico-finanziario. Pertanto - sottolinea il rappresentante di Palazzo Madama - risulta chiaro che si tratta di una strategia del governo per annunciare opere che non saranno mai fatte».

Articoli Correlati