Il Prefetto incontra i rifugiati-artisti del Musaba
Redazione Web
21 Febbraio 2017
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Nei giorni scorsi il Prefetto di Reggio Calabria dott. Michele di Bari ha visitato il Mu.Sa.Ba. (Museo Santa Barbara) di Mammola, dove sono accolti temporaneamente i 14 rifugiati che l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte sta ospitando dallo scorso 30 ottobre. Insieme al Presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bombino e agli artisti Nik Spatari e Hiske Maas, autori e gestori dello straordinario Museo all’aperto che coniuga arte, architettura, ambiente e archeologia, il Prefetto ha avuto modo di conoscere il positivo esempio di integrazione dei giovani stranieri. L’accoglienza è coordinata da Maria Giovanna Ursida, Presidente della Cooperativa Itaca di Palmi. La sinergia messa in atto da Prefettura ed Ente Parco Nazionale d’Aspromonte rappresenta un esemplare modello umano e culturale, attraverso cui le due Istituzioni offrono ospitalità e protezione internazionale a ragazzi con un vissuto drammatico. Il Presidente Bombino ha sottolineato come l’esperienza dei rifugiati presso il Mu.Sa.Ba, un vero gioiello nel panorama artistico-culturale del Mediterraneo, rappresenti uno straordinario esempio di come l’arte e la cultura incontrino l’uomo e l’umanità. Le visioni dell’artista di Nik Spatari incontrano il cammino dei rifugiati, le cui tracce, ora, resteranno sul territorio del Parco dell’Aspromonte quale segno di bellezza. I ragazzi, infatti, stanno realizzando un labirinto a forma di piede composto da piante mediterranee che vuole testimoniare il segno del loro passo all’interno dell’Area Protetta. Nell’occasione il Prefetto ha sottolineato come sia importante individuare percorsi di inserimento, e al tempo stesso, di crescita per gli ospiti stranieri, nonché mostrare esempi positivi di accoglienza. Ha inoltre ribadito come l’incontro con la Cultura e l’Arte del Mu.Sa.Ba. possa essere ulteriore elemento di forza e di speranza per i giovani rifugiati.
Grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica sono stato completati i lavori per la realizzazione del Cimitero dei migranti e delle vittime del mare a Reggio Calabria. L’arcivescovo metropolita di Reggio-Bova Fortunato Morrone: «Dare degna sepoltura a queste persone è segno di umanità; per noi è un atto di estrema giustizia».
I giorni a cavallo tra maggio e giugno 2016 hanno lasciato una traccia indelebile in quanti li hanno vissuti in prima persona. Sono passati sei anni da quando a Reggio Calabria arrivarono 45 salme dei migranti morti in mare nelle acque dello Stretto.
Un gruppo di migranti è sbarcato questa mattina sulle coste di Lazzaro, nel territorio del comune di Motta San Giovanni. Viaggiavano a bordo di un’imbarcazione a vela.
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