Avvenire di Calabria

Il ricordo di Giovanna Ferrara, pioniera dei diritti rosa

Una vita spesa per il volontariato, fu pure assessore alle Politiche sociali del Comune di Reggio

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

L o scorso 19 ottobre si è spenta Giovanna Ferrara, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne e dei più deboli. Sin da ragazza, si impegna tra le fila dell’Azione cattolica, di cui fu Presidente Diocesana, e a partire dai primissimi anni 80 ricopre ruoli di impegno politico e sociale nella città di Reggio Calabria, diventando quasi pioniera nell’affermazione dei diritti delle donne, in campo lavorativo e sociale, in quello che era un contesto politico prettamente maschile. Viene prima nominata consigliere comunale e successivamente Assessore ai Servizi sociali ed ancora, ricopre l’incarico di Presidente della U.S.L. (Unità sanitaria locale) numero 31 di Reggio Calabria.

A partire dal 1992 si ritira definitivamente dalla attività politica, per dedicarsi a quella professionale ed al volontariato. Nel 2003, viene nominata Commissario dell’ASP di Reggio Calabria e prosegue la sua carriere al servizio delle Istituzioni come Direttore dell’Agenzia delle Entrate prima a Palmi e poi a Reggio Calabria, sino al 2009, quando si ritira in pensione, intensificando però l’impegno nel volontariato attivo, sempre a fianco delle donne, emarginate e vittime di violenza.

In una delle ultime interviste, dichiarava che «una donna nelle istituzioni deve essere portatrice di un modello comportamentale, di linguaggio e di idee totalmente innovatore» e così ha fatto nello svolgimento delle sue mansioni istituzionali.

Giovanna Ferrara ha sempre auspicato ad una società priva di differenze tra uomo e donna e attenta ai bisogni degli emarginati, soprattutto sul piano lavorativo e sociale, conscia e consapevole che una società non attenta a gli ultimi, è una società che in qualche modo grava sulle donne, troppo spesso viste come il ripiego delle carenze sociali, ancora troppo presenti nella nostra realtà cittadina e nazionale.

Proprio negli ultimi anni, dopo il ritiro dal pubblico servizio, ha intensificato la sua attività di volontariato, realizzando, progetti di grande importanza per il territorio regionale, come i servizi di tutela per le donne vittime di violenza ed il loro reinserimento nella società.

Era Presidente provinciale del CIF–centro italiano femminile– cui ha dedicato il suo impegno fino al giorno della sua dipartita e dove lascia vuoto e sgomento. 

In molti hanno ricordato le sue qualità umane, la sua capacità di ascolto ed il suo spirito di servizio per gli ultimi.

Articoli Correlati