Calabria, le imprese puntano sul rilancio delle infrastrutture
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Il volontariato al servizio delle Comunità terapeutiche: uno strumento per aiutare ragazzi ed educatori nel percorso riabilitativo dalla tossicodipendenza.
La Giornata internazionale di lotta alla droga - che ricorre il 26 giugno - è stata celebrata anche a Reggio Calabria. Un tempo di riflessione, più che di festa, visto che il tema delle dipendenze è tutt’altro che “passato”. Infatti, seppur sia uscito fuori dai radar dell’agenda politico-mediatica, la droga rimane un’emergenza sociale allarmante, specialmente per le giovani generazioni.
L’età “d’ingresso” nel consumo delle sostanze si è terribilmente abbassato, attorno agli 11 anni, e ormai sempre più stabilmente varcano i cancelli delle Comunità terapeutiche dei ragazzi poco più che adolescenti. Colpa di una “normalizzazione” del consumo delle droghe, ma anche di un reperimento delle sostanze decisamente più “a portata di smartphone”, nonché ormai capillarmente diffuso all’interno delle comunità scolastiche. Dalle piazze di spaccio si è passati, purtroppo, alle piazze virtuali del Dark Web o di un’applicazione di social chat, come Whatsapp o Telegram.
Su questa piaga del consumo di stupefacenti si è concentrato anche il Centro servizi al Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria che ha proposto un interessante confronto online a più voci dal titolo “Ripartiamo dalle relazioni” che si è tenuto venerdì alle 18.30 sulle piattaforme social del Csv reggino.
La giornalista Anna Foti ha moderato l’appuntamento che «le voci delle Comunità terapeutiche del territorio reggino» rappresentate da Pasquale Ambrosino (Fondazione Exodus), Lidia Caracciolo (Cereso), Pino Latella (associazione “William Latella”), Milena Modafferi (comunità “La Casa del Sole”) e Antonio Posterino (comunità “Emmanuel”). A introdurre i lavori è stato il presidente del Csv dei Due Mari di Reggio Calabria, Ignazio Giuseppe Bognoni.
«Contrastare il consumo di stupefacenti comporta due azioni, una preventiva - che consiste principalmente nell’informazione legata agli effetti devastanti della droga - e poi quella riabilitativa che si concretizza nelle comunità per tossicodipendenti, presso le quali il ruolo del volontariato è essenziale», ha spiegato Pasquale Ambrosino alla rubrica “#EssereVolontari”.
E ancora il rappresentante della Fondazione Exodus ispirata dal carisma di don Antonio Mazzi: «Il volontariato supporta tutti i passaggi di riabilitazione della persona dipendente, viene svolto all’interno delle nostre strutture con orari e impegni definiti e precisi».
Il ruolo dei volontari nelle strutture di Exodus si concretizza soprattutto laddove si attuano dei processi di rinascita legati ad esigenze di studio: «È importante - prosegue Ambrosino - avere il supporto di volontari che aiutino il processo di apprendimento e di conoscenza, lo stesso vale per attività di tipo sportivo e, più in generale, queste persone generose che dedicano il loro tempo alla lotta alle dipendenze sono importanti per “accompagnare” gli uomini e le donne dipendenti nei fatti della vita quotidiana in sintonia con gli operatori che lavorano all’interno della comunità riabilitante».
La lotta alla droga non è solo un fatto di slogan. Ma riguarda storie di vita che chiedono riscatto e giustizia sociale. Un’attenzione che non può concludersi in una giornata di riflessione e le organizzazioni intervenuto al confronto online promosso dal Csv lo sanno bene.
L’iniziativa di venerdì, poi, ha avuto una propaggine di animazione di strada. Nello specifico sabato 26 giugno, il Csv dei Due Mari di Reggio Calabria ha patrocinato il quadrangolare di calcio a cinque che ha visto scendere in campo le Comunità terapeutiche e i ragazzi della Consulta diocesana della Pastorale giovanile per un pomeriggio di sensibilizzazione e amicizia.
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I servizi di prossimità non vanno in vacanza, si rinnova l’impegno per gli ultimi del territorio. Ecco dove poveri e indigenti potranno trovare insieme a un pasto caldo anche un sorriso.
Il confronto presso il Centro del Laicato di Gioia Tauro. Nel corso dell’incontro anche una riflessione sull’autonomia differenziata alla luce del recente documento della Cec.