Avvenire di Calabria

È un giorno molto importante per la Chiesa che si inserisce nel contesto dell'Avvento e del Natale

È la Solennità dell’Immacolata Concezione, ecco perché si celebra

A Reggio Calabria, l'arcivescovo Morrone presiede questa mattina presso l'Istituto Figlie di Maria Immacolata, in serata in Cattedrale

di Redazione Web

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Oggi 8 dicembre è la solennità dell’Immacolata Concezione. È una festa particolarmente sentita che dà valore e impreziosisce il cammino di Avvento che stiamo vivendo.

La festa dell'Immacolata a Reggio Calabria, ecco dove celebra l'arcivescovo Morrone

Anche la Chiesa di Reggio Calabria – Bova celebra la solennità dell’Immacolata Concezione, festa che si inserisce nel contesto dell’Avvento e del Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre.

Diversi i momenti che vedranno impegnato l’arcivescovo metropolita, monsignor Fortunato Morrone. Il presule celebrerà questa mattina alle 10 la Messa presso l’Istituto Figlie di Maria Immacolata che proprio quest’anno hanno festeggiato 125 anni dalla loro fondazione.

Questa sera alle 18, invece, l’arcivescovo presiederà nella Basilica Cattedrale, a Reggio Calabria.

Immacolata, quell’Eccomi di Maria che avvicina all’altro

Il culto dell’Immacolata risale all’undicesimo secolo. «Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento».


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Questo è quanto recita il Catechismo della Chiesa cattolica a proposito del dogma, cioè la verità di fede, secondo cui la Beata Vergine Maria non è stata toccata dal peccato originale, fin dal primo istante del suo concepimento.

Immacolata, Pio IX e la proclamazione del dogma

A proclamare il dogma dell’Immacolata concezione fu papa Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”. Un testo magisteriale in cui si legge, tra l’altro, quella che Riccardo Maccioni, responsabile dell’informazione religiosa di Avvenire, ha definito una “bellissima espressione”: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».

Lo stesso Pontefice dichiarò che durante il suo forzato esilio a Gaeta aveva fatto voto, in riposta a una chiamata interiore, che nel caso avesse ricevuto la grazia di tornare a Roma e della ricostituzione dell’ordine cristiano in Europa, si sarebbe impegnato per la promulgazione del dogma.

La devozione per l’Immacolata e le apparizioni mariane

Nella devozione cattolica l’Immacolata si ricollega ad alcune apparizioni mariane. In particolare a Lourdes, dove nel 1858, Maria apparve alla pastorella Bernadette presentandosi come «l’Immacolata Concezione». Ancora prima, nel 1830 Catherine Labouré, novizia nel monastero di Rue di Bac, fece coniare una medaglia con il testo di una preghiera “vista” durante un’apparizione della vergine Maria: «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi».

La solennità dell’Immacolata e l’Avvento

Già celebrata dall’undicesimo secolo, la solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria si inserisce nel contesto dell’Avvento e del Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre. È proprio per questo motivo che l’attuale periodo liturgico viene considerato un tempo particolarmente adatto al culto della Madre del Signore. Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura.


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Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele. Il tema dell’Immacolata Concezione, inoltre, iniziò ad apparire nell’arte già molti secoli prima della proclamazione del dogma da parte di Pio IX.

Il dogma nell’arte

Le prime raffigurazioni risalgono al periodo gotico, nel bel mezzo del dibattito sul “Peccato originale” tra gli ordini francescani e domenicani. In quei primi esempi il dogma è raffigurato in chiave emblematica e la sua interpretazione viene lasciata a chi l’osserva. Sempre nel tema vi sono anche alcune opere che raffigurano le dispute del dogma, per esempio l’opera rinascimentale di Pierfrancesco di Jacopo Foschi o quella subito posteriore per mano di Pordenone.

Con il tempo viene sempre più a definirsi il reparto iconografico specifico, soprattutto con la Controriforma. Il meridione e la Spagna sono i posti che hanno più legami con questo tipo di iconografia.

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