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Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato nel corso di una delle ultime riunioni dell’assemblea, con parere unanime, la proposta avanzata dall’imprenditore pianigiano Nino De Masi per quelle imprese che hanno il coraggio di denunciare clan e malaffare. Un’operazione che ha un’alta valenza simbolica.
Forme di premialità nelle procedure di aggiudicazione di contratti pubblici per le imprese coraggiose che denunciano i clan. Si compie un primo importante passo in avanti. Nei giorni scorsi il Consiglio regionale della Calabria ha approvato, all’unanimità, la Legge ispirata dall’imprenditore pianigiano Nino De Masi.
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Lo stesso meccanismo premiale si applicherà - secondo quanto previsto dalla nuova normativa regionale - anche a contributi e sovvenzioni erogati dalla Regione e dalle sue partecipate. «Consapevoli che la solidarietà verso chi affronta sacrifici per promuovere sviluppo e subisce intimidazioni da sola non basti, è necessario che le Istituzioni adottino contromisure efficaci. Ed è ciò che ha fatto il Consiglio regionale, approvando il disegno di legge “De Masi” », ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.
Un sostegno unanime all’iniziativa, motivata, spiega Amalia Bruni dagli scranni dell’opposizione, dalla necessità di «smuovere il governo nazionale su questo tema». Da qui l’invito «alla nostra deputazione calabrese ». Una richiesta che trova d’accordo il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
Con l’approvazione di questa legge «dall’alto valore simbolico», ha detto nel suo intervento il Governatore, «il consiglio regionale si fa promotore di una discussione a livello nazionale anche per coinvolgere il codice degli appalti a vantaggio degli imprenditori che denunciano la ‘ndrangheta». Lo stesso De Masi, proprio ad Avvenire di Calabria, non ha nascosto questa sua speranza: «portare la questione all’attenzione del Governo nazionale.
PER APPROFONDIRE: «Un premio per chi denuncia», la proposta dell’imprenditore Nino De Masi
Qui - aveva affermato nell’intervista rilasciata lo scorso ottobre - non c’è da elemosinare nulla, ma portare avanti delle battaglie comuni nell’interesse non solo dei calabresi, ma di tutti gli italiani». Per l’imprenditore pianigiano, vessato da ‘ndrangheta e banche, infatti, «la paura di denunciare i poteri criminali è un problema diffuso ormai in tutto il Paese».
La sua proposta, oggi diventata legge regionale in Calabria, vuole far comprendere «il valore positivo e, soprattutto, universale della denuncia per le ricadute che essa ha sull’interno sistema democratico e per la collettività. Non un fatto privato, chi ha il coraggio di denunciare - è convinto De Masi - è portatore di un interesse collettivo».
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