Carceri: una situazione drammatica nel report di Antigone
Sovraffollamento e suicidi sono le emergenze da affrontare nell’immediato Carceri sempre più affollate e dove
Forme di premialità concrete per le imprese che resistono alla criminalità organizzata. Cresce l’interesse attorno alla proposta di Nino De Masi.
L’imprenditore pianigiano, vessato da ‘ndrangheta e banche, chiede l’avvio di un percorso legislativo affinché venga riconosciuto un incremento del 10 per cento nel punteggio delle gare d’appalti della Pubblica amministrazione a quelle imprese e imprenditori onesti che non hanno ceduto alle richieste asfissianti delle mafie.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
De Masi perché questa proposta?
Intanto una precisazione per amor di verità. Non c’è nessun interesse personale dietro questa proposta. Le mie aziende producono macchine agricole, non partecipano dunque a forniture pubbliche.
L’unico e solo interesse è per il bene collettivo. Chi mi conosce lo sa, ci sono delle battaglia che vanno portate avanti insieme se vogliamo sconfiggere la “malapianta”.
La battaglia è sempre la stessa tra valori e disvalori. Il caso di Caivano insegna che nonostante l’impegno dello Stato a riportare democrazia e libertà sui territori, c’è sempre una risposta dell’anti-stato. In questo contesto i cittadini come fanno ad avere fiducia?
La questione non è semplice. Un imprenditore messo alle strette spesso, pur di far profitto, preferisce piegarsi alle richieste estorsive del “padrino” di turno. Ma è un ragionamento carico di disvalori. Allo stesso tempo se denunci vieni isolato socialmente e economicamente. Anche le banche infatti riducono o chiudono le linee di credito perché vieni considerato un soggetto a rischio.
È far capire il valore positivo e, soprattutto, universale della denuncia per le ricadute che essa ha sull’intero sistema democratico e per la collettività. Non può essere relegata a un fatto privato. Chi denuncia è portatore di un interesse collettivo e come tale deve godere di una serie di ombrelli protettivi.
Basta solo pacche sulle spalle. È giusto che chi è portatore di valori sia riconosciuto come tale, rispetto a chi invece opera con interessi completamente opposti.
Con me sta lavorando un team di esperti per portare all’attenzione del Governo nazionale la possibilità di valutare, oltre alla premialità nelle gare d’appalto, anche altre forme di sostegno agli imprenditori e alle imprese che denunciano il malaffare.
Ringrazio i presidenti della giunta e del consiglio, Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso, così come tutta la classe politica calabrese, compresa l’opposizione che ha speso parole importanti e di incoraggiamento per la mia iniziativa. Ringrazio tutti per il supporto ricevuto. Qui non c’è da elemosinare nulla, ma di portare avanti delle battaglie comuni nell’interesse non solo dei calabresi, ma di tutti gli italiani. Perché la paura di denunciare i poteri criminali è un problema diffuso ormai in tutto il Paese.
PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, aziende e innovazione tecnologica: si naviga a vista
Va fatto un altro ragionamento. Territori in forte ritardo, come quelli del Mezzogiorno e in particolare della Calabria, necessitano di acceleratori che possono innescare una crescita non solo economica, ma anche sociale. Quindi ben vengano questi acceleratori quando sono effettivamente strumenti che consentono di attrarre investimenti. La domanda che io da imprenditore pragmatico mi pongo qual è: se la Zes che era circoscritta ai microterritori (vedi ad esempio quella di Gioia Tauro) non ha prodotto fin qui risultati, come riuscirà a farlo una Zes che copre tutto il Mezzogiorno? Se chi si occupa di questo metterà in piedi strumenti e dimensioni di investimento tali da farla funzionare, io sarò il primo a sostenere che la Zes unica è strumento importante per il riallineamento del territorio rispetto ad altri.
Certamente parlo da signore che ha fatto tante cose su Gioia Tauro, anche se sono stato massacrato dal potere criminale che ha ridotto parecchio le mie attività. Una persona sana di mente, al mio posto, avrebbe fatto le valigie. Io, invece, continuo a fare impresa qui e se parlo lo faccio con l’esperienza di chi si avvicina ormai alla soglia dei 64 anni e una vita fatta di battaglie.
Sovraffollamento e suicidi sono le emergenze da affrontare nell’immediato Carceri sempre più affollate e dove
Rinnovato interesse attorno ai due grandi manufatti del secolo scorso realizzati per rifornire le navi al porto durante il periodo bellico.
L’importanza di fare rete al centro della due giorni di incontro sulla cura della prevenzione dal titolo “Prendiamoci cura di noi” che si terrà ad inizio estate a Reggio Calabria.