Avvenire di Calabria

Dopo l'intesa sottoscritta dal presidente della Regione e Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto

In Calabria i primi medici cubani, ecco dove entreranno in servizio

I primi 50 saranno impiegati nelle strutture ospedaliere della regione a partire dal nuovo anno

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Sono arrivati in Calabria, a Cosenza, i primi 50 medici cubani che verranno impiegati nelle strutture ospedaliere calabresi in base a quanto stabilito dalla convenzione sottoscritta nello scorso mese di agosto dal presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità Roberto Occhiuto lo scorso agosto agosto all'Ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (Csmc S.A.), la società dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


L'intesa, che all'epoca ha scatenato non poche polemiche, consentirà di utilizzare temporaneamente i camici bianchi del Paese caraibico, in tutto dovrebbero essere poco meno di 500 quelli coinvolti, per almeno sei mesi, ulteriormente prorogabili nelle strutture ospedaliere calabresi in forte sofferenza per carenza di medici.

Medici cubani in Calabria, ecco dove saranno assegnati

Una volta in grado di poter assumere servizio, i professionisti cubani che fanno parte di questo primo contingente saranno assegnati agli ospedali di Locri, Polistena, Gioia Tauro e Melito Porto Salvo. Successivamente si interverrà nelle altre strutture della regione.

«Si è arrivati al reclutamento dei medici di Cuba - le parole del presidente Occhiuto all'epoca della sigla dell'accordo - perché la sanità calabrese è al collasso, ma il problema del reclutamento dei medici é un problema che hanno anche tutte le altre Regioni italiane».

«Nessuno vuole mettere da parte i medici italiani o calabresi. Anzi, siamo pronti - aveva aggiunto Occhiuto - ad assumerli, e a tempo indeterminato. Ma nel nostro Paese e in Calabria in particolare, in questo momento, c'è un'oggettiva difficoltà a reperire e ad assumere medici. La Regione ha fatto bandi e manifestazioni di interesse, e tutti sono andati deserti». 

Occhiuto: «Non ruberanno posti di lavoro ai nostri medici italiani»

Il governatore Roberto Occhiuto lo ha ribadito anche oggi sulla sua pagina Facebook: «Come ho detto in più occasioni non ruberanno alcun posto di lavoro ai medici italiani, ma ci aiuteranno a tenere aperti reparti e ospedali».

«Il 2 gennaio - aggiunge ancora il Governatore - inizieranno il corso presso l’Università della Calabria e appena saranno pronti cominceranno a lavorare negli ospedali calabresi».


PER APPROFONDIRE: Cure sanitarie per i poveri, siglato un protocollo tra Chiesa reggina e Gom


Infine la rassicurazione: «Continuiamo senza sosta a cercare medici italiani tramite i concorsi, ma adesso il pericolo era di dover chiudere strutture sanitarie per carenza di personale. È nostro dovere affrontare l’emergenza con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, per garantire cure e servizi ai cittadini calabresi».

Articoli Correlati