Avvenire di Calabria

Toro, “giovani intorpiditi a caccia di sensazioni sempre più al limite” a fronte di “un mondo adulto assente”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

“Sensation seeking”, ossia continua ricerca di sensazioni forti ed esperienze sempre più al limite. Per Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta e docente di psicologia di comunità presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, è questo tratto della personalità a spingere adolescenti e giovani adulti a sfide folli – immortalate su YouTube – come correre in moto contromano a folle velocità sulla Ss45. In un’intervista al Sir l’esperta spiega: “E’ tipico dell’età adolescenziale cercare sensazioni esaltanti”. Ma qui si va ben oltre: “Siamo di fronte a giovani intorpiditi che per scuotersi dal torpore cercano sensazioni sempre più estreme”.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Ragazzi “cresciuti all’insegna del tutto troppo presto. Avendo avuto e sperimentato tutto, quando arrivano a 18- 20 anni hanno costantemente bisogno di nuovi stimoli, e per provare qualcosa devono fare esperienze al limite. A questo si aggiunge la crisi del patto intergenerazionale: nell’impossibilità di progettare un proprio percorso di vita inseguono altri tipi di gratificazioni, tra i quali la ricerca pura di sensazioni forti come la corsa, il brivido”. “I genitori – prosegue Toro -, ma anche tutti coloro che hanno compiti educativi, non sono riusciti a svolgere la propria mission in modo adeguato”. “Vedo un mondo adulto sostanzialmente cieco, sordo e muto di fronte ai giovani; impegnato piuttosto e rincorrerli mettendosi sullo stesso piano”.

Tuttavia nessuno di questi ragazzi deve essere considerato irrecuperabile: “Con loro occorre mettere in campo interventi volti ad indicare un binario lungo il quale possano trovare dentro di sé, con l’aiuto di un adulto, un centro di gravità forte: chi sono, che cosa voglio, quali sono i miei valori, dove voglio andare”.

È possibile prevenire questi comportamenti? “Sì – la replica dell’esperta -, ma ci deve essere la volontà di farlo. Occorre uno sforzo da parte dell’intera comunità: politica, sociale, sanitaria, educativa, pedagogica culturale. L’assenza dell’adulto non riguarda solo i genitori: assistiamo ad una tragica assenza sociale all’interno della quale il ragazzino viene considerato essenzialmente un consumatore”.

Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE

Articoli Correlati