Avvenire di Calabria

I danni causati dalle fiamme che hanno distrutto migliaia di ettari di macchia mediterranea al centro delle strategie d'intervento proposte dall'Università di Reggio Calabria

Incendi boschivi 2021, dalla Mediterranea la cura per l’Aspromonte

Quanto successo lo scorso anno non ha alcun precedente, l'ateneo reggino ha già pronto un piano

di Redazione Web

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Gli incendi boschivi che hanno devastato migliaia di ettari di montagna aspromontana continuano a pregiudicare e a mettere a rischio il territorio. Molte, inoltre, le aziende agrarie e forestali ancora danneggiate e per le quali non sembrano esserci prospettive. Dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria, ecco proposte e strategie possibili di intervento

Venerdì 23 settembre, alle ore 9, presso l’Aula Seminari del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si terrà un Seminario formativo dal titolo “Strategie e possibili interventi per il ripristino e la riqualificazione dei boschi percorsi da incendio”.


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Il Seminario, peraltro, rappresenta un’occasione per presentare i risultati preliminari di una attività di ricerca a carattere multidisciplinare avviata in Aspromonte in “risposta” ai severi incendi occorsi nell’estate 2021, con il coinvolgimento di Docenti, Ricercatori e Studenti del Corso di Studio in Scienze Forestali e Ambientali.

Incendi boschivi in Aspromonte, i numeri del disastro del 2021

Gli incendi boschivi che hanno colpito l’Aspromonte nell’estate del 2021, per magnitudo, vastità e qualità dei soprassuoli boschivi interessati, hanno assunto livelli mai registrati prima. La superficie colpita dagli incendi, misurata con rilievi a terra ed immagini satellitari, è stata circa 14.836 ettari, di cui 7.172 all’interno del Parco Nazionale. Ben 1.850 sono stati gli ettari bruciati nella zona di protezione integrale (zona A) e 2.482 quelli in zona B: pari, complessivamente, all’11% della superficie dell’area Protetta. Il bosco di Acatti, edificato da una foresta pluricentenaria di pini, è andato quasi completamente distrutto; sono stati lambiti, inoltre, dalle fiamme anche i faggi della “Valle infernale”, recentemente riconosciuta patrimonio UNESCO. Numerose aziende agrarie e forestali sono state percorse dal fuoco, ricevendo ingenti danni alle colture, ai mezzi ed agli immobili. Purtroppo, il fuoco ha mietuto anche vittime umane.

Gli incendi boschivi di forte severità hanno determinato, su ampie superfici, la parziale o totale eliminazione della componente forestale con grave compromissione della funzionalità ecologica dell’intero ecosistema e della biodiversità. D’altra parte, la “scomparsa” del manto boschivo, soprattutto in un contesto idro-geomorfologicamente complesso, quale è quello calabrese (e aspromontano, in particolare) può rappresentare l’innesco dei fenomeni di dissesto idrogeologico.

Incendi boschivi, dalla Mediterranea la "cura"

In relazione a tutto ciò, e in linea con le proprie competenze accademiche, didattiche, scientifiche e di terza missione, l’intero corpo docente del Corso di Studi in Scienze Forestali e Ambientali del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ha promosso la realizzazione in situ di un cantiere didattico-sperimentale finalizzato allo studio delle dinamiche ecologiche e ambientali post-incendio e alla individuazione di possibili interventi e misure conservative (a basso impatto ambientale ed economico) di ripristino e di riqualificazione dei boschi percorsi dal fuoco per “aiutare” l’ecosistema forestale a mettere in atto i meccanismi naturali di “autoriparazione” dopo l’incendio.


PER APPROFONDIRE: Giornata Creato, Savina: «Disequilibri ecologici, ingiustizie sociali»


Il Seminario, aperto al pubblico, è principalmente rivolto a Studenti e Dottorandi del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea che seguono i percorsi formativi con “indirizzo” Forestale e Ambientale, nonché ai Corsisti del Master Executive di II livello per “Tecnico esperto in gestione sostenibile degli ecosistemi forestali ed urbani”, attivo presso lo stesso Ateneo. I lavori saranno aperti dal Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria prof. Giuseppe Zimbalatti.

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