Ancora sconcerto nella comunità di Varapodio. Ignoti, in serata, avrebbero dato fuoco all'autovettura - una Fiat Panda - di don Gianni Rigoli, il parroco aggredito il 15 gennaio al termine di una messa, solo perché durante una funzione funebre aveva invitato i presenti a evitare di porgere le condoglianze in chiesa, per rispetto di una direttiva anticovid della diocesi.
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Il rogo ha interessato anche la canonica, presso cui la vettura del sacerdote si trovava parcheggiata.
Quando le fiamme sono divampate, all'interno dell'edificio c'era una decine di persone. Sul posto sono intervenuti carabinieri e Vigili del Fuoco che hanno provveduto a spegnere il fuoco.
Solo qualche giorno fa, per l'aggressione di metà gennaio, erano state indagate due persone con l'accusa di violenza privata e turbamento di funzioni religiose, mentre il vescovo Alberti aveva celebrato (domenica 21 gennaio) a Varapodio, per testimoniare vicinanza al parroco aggredito e all'intera comunità parrocchiale.
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Adesso l'ennesimo episodio violento e lo sconcerto che in poco tempo si è diffuso non solo tra la comunità di Varapodio, ma nell'intero territorio pianigiano oltre che della diocesi di Oppido Mamertina - Palmi, come testimoniano i post e i comunicati di solidarietà diffusi via social di tanti sindaci, esponenti politici e rappresentati sindacali.
«Ogni commento è inutile, siamo sprofondati, dobbiamo reagire con coraggio e determinazione, Varapodio non è questa, purtroppo la nostra immagine di paese eccellente ha subito una brutta inclinazione, adesso basta, dobbiamo reagire compatti per riappropriarci della nostra serenità. Esprimo piena solidarietà a nome mio e di tutta la comunità civile a don Giovanni Rigoli», ha scritto in tarda serata sul suo profilo Facebook, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari.
Da qui l'invito a «tutta la cittadinanza a partecipare al consiglio comunale aperto che si terrà Lunedì alle ore 17, presso la sala del consiglio comunale. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare!», conclude Fazzolari.
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