Avvenire di Calabria

Nei giorni scorsi si è tenuto un interessane convegno presso il centro polifunzionale intitolato a don Pino Puglisi

Club Serra, incontro a più voci a Polistena

Al centro del dibattito sono state poste le beatitudine e la necessità di vivere il Discorso della montagna nell'oggi

di Caterina Sorbara

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Polistena ha ospitato un nuovo appuntamento promosso dal Club Serra di Oppido Mamertina - Palmi. Si è trattato di un incontro molto partecipato che ha registrato, tra gli altri, gli interventi del vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito e del suo vicario episcopale per la famiglia e i problemi sociali, don Pino Demasi.

Come vivere le beatitudini? Ne parla il Club Serra a Polistena

«Vivere le beatitudini è rendere eterno quello che passa. È portare il cielo in terra», è stato il tema del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Polistena al Centro Polifunzionale “Padre Pino Puglisi”, fortemente voluto e organizzato dal Serra Club Oppido Mamertina- Palmi presieduto da Antonietta Bonarrigo.

L’evento si è aperto con l’introduzione della presidente, la quale ha subito sottolineato che il tema dell’incontro è l’espressione di Papa Francesco, tratta dall’omelia tenuta nella Cattedrale Caldea di “San Giuseppe” a Baghdad il 6 marzo 2021, durante il suo viaggio apostolico in Iraq, ed è stata scelta dalla Presidenza di Serra International Italia come tema dell’anno sociale 2021/2022.


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In un momento grave e drammatico per il mondo intero, qualche giorno fa Papa Francesco ha lanciato un appello affinchè cessino le ostilità in Ucraina, per questo  è importante fare una riflessione sul tema. Bonarrigo ha ricordato una frase di Maria Montessori: «Tutti parlano di pace, ma nessuno educa alla Pace».

La relazione di don Pino Demasi

Subito dopo Don Pino Demasi, parroco della Comunità Santa Marina Vergine di Polistena e Vicario episcopale per la famiglia e i problemi sociali, ha relazionato sul tema: «Le violenze, le ingiustizie, i conflitti fratricidi nel mondo di oggi. Costruire la Pace sulla giustizia e sull’amore».

Don Demasi ha affermato che è necessario ridare significato alle parole, e in questo momento è importante darlo alla parola pace. Tutti abbiamo la responsabilità di operare scelte per la pace, a partire dai giovani. Esiste un’architettura e un artigianato della pace, la quale solo se fondata sul riconoscimento della dignità delle persone, è vera ed è destinata a durare.

Citando il profeta Isaia don Demasi ha detto che la pace è frutto della giustizia, ma anche dell’amore. La pace è un cammino che inizia in ciascuno di noi, nel nostro quotidiano. Gesù risorgendo ha donato la pace, ma noi la dobbiamo costruire. Bisogna passare dalla pace della coscienza alla coscienza della pace. Inoltre bisogna pregare per la pace e fare scelte storiche concrete.

Don Demasi ricordando la parabola del Buon Samaritano ha affermato che bisogna intervenire sulle cause, giocando d’anticipo; come diceva don Tonino Bello: «Dobbiamo scrutare l’aurora». Infine don Demasi ha concluso dicendo che si deve passare dalla non violenza della strategia, alla strategia della non violenza: «Tutti dobbiamo essere operatori di pace e il nostro faro deve essere la giustizia».


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A seguire monsignor Francesco Milito, vescovo della diocesi Oppido Mamertina-Palmi, ha  trattato il tema: ”Le paure, le fragilità del tempo presente alla luce della fede”.

Le parole di monsignor Francesco Milito

Monsignor Milito attraverso un lungo excursus, dal punto di vista psicologico, sociologico e teologico, ha incantato la numerosa platea. Monsignor Milito si è soffermato anche sull’importanza della preghiera, in particolare i salmi che sono parole di Dio, come anche l’Eucaristia «farmaco e medicina» dell’anima.

Ricordando "L’addio ai monti” di Lucia Mondella, nel Romanzo ”I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, monsignor Milito ha affermato che Dio non turba mai la vita dei suoi figli, bisogna saper leggere gli eventi nella luce della fede: «Dobbiamo sempre costruire la pace e camminare nella giustizia e nel rispetto degli altri».

L’evento è stato intervallato dalle letture curate dai soci Fabio Pelle e Vittoria Cicciari, e dalla visione di un video sulla pace, realizzato da Salvatore Lombardo.

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