Venerdì, la Chiesa cattolica in India ha celebrato il “Black day”, la Giornata di protesta contro le discriminazioni nei confronti dei dalit, i così detti “fuori casta”, in particolare quelli cristiani. La data ricorda il 10 agosto del 1950, quando il presidente dell’India approvò l’art. 3 della Costituzione sulle caste. La legge riconosce ai membri delle caste vari diritti, ma il terzo paragrafo della norma specifica che non può essere membro di questi gruppi “chi professa una religione diversa dall’induismo”. Nel 1956 e nel 1990 sono stati introdotti emendamenti per estendere la categoria anche a buddisti e sikh, mentre ne sono tuttora esclusi i cristiani e i musulmani.