Avvenire di Calabria

In una intervista rilascia alla nostra redazione il presidente della Commissione pari opportunità esprime ferma condanna al gesto

Insulti omosessuali su YouTube, Nucera annuncia: «Ne parleremo in commissione»

di Francesco Chindemi

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«Quello che è successo nei confronti di due ragazzi, ripresi a loro insaputa, è davvero raccapricciante e dimostra come purtroppo in Italia si deve parlare di "razzismo sommerso". In apparenza sembra ci sia accettazione e altruismo verso chi non è "omologato", ma anche voglia di parità e mancanza di discriminazione nei confronti degli omosessuali, mentre poi alcuni dimostrano la realtà dei fatti, ossia disprezzo e disgusto, addirittura additandoli come "malati"». È quanto dichiara ad “Avvenire di Calabria”, Lucia Anita Nucera presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Reggio Calabria, sul video di insulto omosessuale pubblicato su YouTube.   

«Quanto successo – ancora Nucera – si unisce alle parole terribili esternate da esponenti politici italiani che vorrebbero vedere morti gli omosessuali. Ho già detto come spesso la politica perda il senso della propria missione e manchi di rispetto nei confronti dei cittadini e delle istituzioni, aggiungo solo che per me solo nostro Signore può decidere della vita o della morte di ognuno di noi e nessun altro».

Quali a suo giudizio le misure che andrebbero adottate per evitare che episodi discriminatori di questo tipo si ripetano?

Purtroppo, non è semplice bloccare questi episodi perché molto sta al rispetto nei confronti degli altri, al senso civico e morale, alla dignità di ognuno di noi. Fortunatamente, questi comportamenti riguardano solo alcuni, ma dimostrano comunque come ancora sia molto lunga la battaglia nel nostro Paese per l'accettazione dell'altro e per la parità di genere. Un episodio che denota quanto sia urgente l'approvazione del ddl Zan al fine di regolamentare dal punto di vista normativo gli interventi nei confronti di coloro che ledono e discriminano gli altri. È innanzitutto una battaglia di civiltà che una comunità che vuole definirsi tale deve sposare appieno affinché episodi del genere restino isolati. Non credo si possa rimanere in silenzio di fronte ad un gesto che ha leso la dignità di un'intera comunità, ma si deve avere il coraggio di difendere questi ragazzi che non hanno fatto nulla e che non sono "malati", ma si amano e vivono semplicemente la loro vita.

Come Comune di Reggio, invece, cosa intendete fare?

Posso dire cosa sto facendo come presidente della Commissione pari opportunità. Ho già calendarizzato due sedute della Commissione per audire diverse associazioni a favore o contro il ddl Zan, al fine di rendere più ampio possibile il dibattito e il confronto su una questione molto delicata. Prevediamo anche un eventuale terza seduta qualora sia necessaria per audire tutti i soggetti che vorranno intervenire sull'argomento. Inoltre, ho chiesto ai consiglieri comunali che fanno parte della stessa di proporre eventuali richieste di partecipazione di associazioni o altri soggetti. Da assessore alle politiche sociali, avevo costituito l'Osservatorio di pari opportunità contro le discriminazioni che prevedeva l'istituzione di un rappresentante di pari opportunità nelle scuole. Credo che si debba partire proprio dagli istituti scolastici e dall'educazione dei giovani al rispetto verso l'altro. È uno strumento importante che spero sarà utilizzato.

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