Avvenire di Calabria

Dal possibile ritorno di Giuseppe Falcomatà ai conti dell’ente, fino ai tagli delle risorse del Pnrr al centro dell'intervista ad Avvenire di Calabria

La “nuova stagione” di Reggio Calabria, parla l’assessore Irene Calabrò

Per la rappresentante della giunta comunale di Palazzo San Giorgio, la chiusura del piano di riequilibrio occasione per rilanciare l’azione amministrativa

di Francesco Chindemi

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Dal possibile ritorno di Giuseppe Falcomatà ai conti dell’ente, fino alle voci sulla possibile riduzione e rimodulazione delle risorse del Pnrr destinate ai territori. L’assessore comunale alla Programmazione finanziaria e Bilancio - Cultura e Turismo, Irene Calabrò traccia un bilancio di quanto fatto in vista della ripartenza della nuova stagione a Palazzo San Giorgio.

La "nuova stagione" di Reggio Calabria, intervista all'assessore Irene Calabrò

Settembre è tempo di bilanci, ma soprattutto di ripartenze. Conclusa la pausa estiva, riaprono a tempo pieno anche i palazzi della politica. E a Reggio Calabria, già si pensa alla programmazione futura, guardando in particolare ai possibili nuovi scenari che si andrebbero a delineare, soprattutto con il possibile ritorno del sindaco “sospeso” Giuseppe Falcomatà. Ne abbiamo parlato con Irene Calabrò, assessore dalla doppia importante delega alla Programmazione finanziaria e Bilancio, alla Cultura e al turismo.

Assessore, iniziamo dai bilanci. Che stagione politica è stata fin qui per Reggio Calabria?

Sicuramente in salita, ma nella prospettiva delle sfide e degli obiettivi da raggiungere. Anche guardando alle deleghe che ho ricoperto in questi anni, si è lavorato parecchio per rinsaldare vari rapporti all’interno della città, ma anche con l’esterno e recuperare un rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini.


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Guardando in prospettiva futura, c’è anche il possibile ritorno di Falcomatà. Come potrebbe cambiare lo scenario?

Intanto l’auspicio è che Giuseppe Falcomatà possa tornare al più presto al suo posto. La città merita di avere il sindaco e la guida che ha eletto, soprattutto in questa fase di programmazione post Covid e gestione dei fondi del Pnrr destinati al nostro territorio. Ciò senza nulla togliere al grande lavoro di sintesi e collante svolto sia dentro il Palazzo che fuori dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, grazie al quale l’amministrazione ha responsabilmente assunto importanti decisioni per il futuro di Reggio Calabria.

Quali ad esempio?

Rimanendo a quello che è il mio ambito, l’obiettivo condiviso con lo stesso Falcomatà già dal primo mandato nel 2014: la chiusura del Piano di riequilibrio pluriennale che ha condizionato nell’ultimo decennio il nostro agire amministrativo. Inoltre, il rilancio della programmazione delle opere pubbliche che andrà a segnare una ripartenza per il nostro tessuto economico e produttivo, consentendo allo stesso tempo una rinnovata visione di città.

Parlava del Piano di riequilibrio. Con la sua chiusura vengono meno molti vincoli, con quali benefici?

Già dal bilancio approvato a luglio - il primo dal dispositivo della Corte dei conti emesso il 23 aprile (giorno del nostro Patrono, San Giorgio) - ci siamo sforzati a dare le prime risposte alle esigenze dei cittadini. Rafforzando, innanzitutto, le poste in bilancio per servizi e manutenzioni e intervenendo, in particolare, sulla pressione tributaria.


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Qual è il segnale che avete dato?

Innanzitutto legalitario. L’amministrazione, di concerto con l’intera maggioranza, ha riattivato il vecchio regolamento che prevedeva esenzioni o riduzione dei tributi per gli imprenditori coraggiosi e vittime del racket. Per quanto riguarda il resto dei contribuenti, avremo adesso la possibilità di attivare finalmente tutte quelle agevolazioni per venire in contro alle esigenze delle fasce economicamente più deboli della popolazione.

Come sarà gestito il bilancio?

Venendo da un periodo di ristrettezze, bisognerà operare come se ci trovassimo a gestire un bilancio familiare. Il primo obiettivo dell’Ente è potenziare le entrare, percorso già intrapreso con il contrasto all’elusione e all’evasione tributaria. L’altro obiettivo è la riduzione delle spese che si concilia con la valorizzazione e la dismissione del nostro patrimonio immobiliare. Obiettivi che coincidono con i due impegni che il Comune ha assunto con il Governo (sotto la gestione Draghi) attraverso il cosiddetto “Patto per Reggio”. Un riconoscimento ai nostri sforzi e alle nostre sollecitazioni.

A proposito dei rapporti con Roma, preoccupano le voci sulla possibile rimodulazione del Pnrr da parte dell’attuale Governo?

Speriamo siano solo voci. Speriamo, tuttavia, che un’eventuale rimodulazione non condizioni i progetti già avviati. Molti comuni, compreso il nostro, si ritroverebbero a doversi fare carico delle spese attingendo ai propri bilanci, con tutte le conseguenze del caso non solo relative alla realizzazione degli interventi. È in corso un’interlocuzione da parte di Anci a tutela della attività avviate dalle amministrazioni locali.

Guardando all'altra sua delega, la cultura come può incidere per rilanciare l'immagine della città di Reggio Calabria?

La programmazione culturale è altrettanto importante quanto quella economica. Uno dei pilastri su cui poggia il nostro essere comunità è rilanciare l’immagine della città anche fuori dal nostro territorio. Sul fronte della cultura, diversi sono i progetti già realizzati o in cantiere. Abbiamo coinvolto associazioni e imprenditori culturali con l’intento di fare rete e rilanciare le periferie. Tra i progetti ambiziosi c’è il Museo civico, mai ricostruito dopo il terremoto del 1908. Finalmente siamo a buon punto. I lavori al monastero della Visitazione di via Reggio Campi sono in dirittura d’arrivo. Altro obiettivo è rilanciare la stagione teatrale del “Teatro Cilea”, puntando sulla lirica e la musica classica, ma anche su altri generi artistici

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