Avvenire di Calabria

Ne è convinto Giovanni Giordano, presidente della Confapi Turismo e Cultura in Calabria, che ha individuato in ritmi e sostenibilità i punti di forza con la famiglia vacanziera

La Calabria meta ideale per il turismo a misura di famiglia

Le sue parole fanno parte di un ampio reportage che ha registrato anche gli interventi dell'assessore reggino Irene Calabrò e dell'imprenditore Pino Falduto dai toni decisamente opposti

di Federico Minniti

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Ne è convinto Giovanni Giordano, presidente della Confapi Turismo e Cultura in Calabria, che ha individuato in ritmi e sostenibilità i punti di forza con la famiglia vacanziera. Le sue parole fanno parte di un ampio reportage che ha registrato anche gli interventi dell'assessore reggino Irene Calabrò e dell'imprenditore Pino Falduto dai toni decisamente opposti.

Chi viene in Calabria per turismo? La famiglia italiana

Turismo in Calabria, l’eterno dilemma. Questa vocazione c’è o non c’è? Per capirne di più ne abbiamo parlato con Giovanni Giordano, imprenditore reggino di settore, vicepresidente nazionale Confapi Turismo e Cultura, presidente regionale della stessa organizzazione per quanto riguarda la Calabria.

Che dati ha in possesso rispetto ai turisti attesi per la stagione estiva 2023? La Calabria è una meta per le vacanze stive?

Dai dati in nostro possesso, anche la Calabria, come il resto d’Italia, partecipa alla crescita dei flussi turistici per il 2023 che finalmente ci fanno definitivamente lasciare alle spalle la tristissima e lunga stagione della pandemia.

Purtroppo non possiamo parlare di boom con un modesto aumento degli arrivi del 3,6% e della spesa turistica del 5,6%, rispetto ad altre regioni d’Italia che vedono aumenti a 2 cifre.

È fuori dubbio che la Calabria sia una meta ideale per le vacanze estive. Il mare è sempre il protagonista assoluto: ben 800 km di costa, con la bianca sabbia delle spiagge della fascia ionica e la roccia a strapiombo della parte tirrenica.

La Calabria non è soltanto una meta dalla straordinaria ricchezza naturalistica per il mare, per le sue montagne e parchi, ma possiede anche un tesoro culturale.

Infatti, con la sua storia millenaria, la Calabria potrebbe beneficiare di un turismo non solo estivo. Certamente, lascia l’amaro in bocca il fatto che la stagione estiva in Calabria sia ridotta ai mesi di luglio e agosto, quando regioni, che non hanno il nostro mare e il nostro sole, sono attrezzate a fare turismo balneare da maggio a settembre.

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Che tipo di visitatore sceglie di venire in Calabria e quali sono i servizi che si attende di avere?

Il target è vario. Sicuramente c’è un turismo di ritorno, ma la Calabria - nonostante i tanti e macroscopici ritardi - attrae vari soggetti. Con il mare, la natura, lo sport e il divertimento, sia adulti che bambini trovano qui il contesto ideale.

La famiglia, in genere, ritrova la sua giusta dimensione in una terra come la Calabria dove, spesso, i ritmi sono più lenti e sostenibili.

I servizi, purtroppo, sono innegabilmente insufficienti e sono carenti perfino nelle aree più adeguatamente organizzate. Emblematica è la rete stradale e la segnaletica a Tropea: un’eccellenza tra le mete turistiche calabresi la cui insufficienza sconcerta proprio in rapporto all’importanza della meta.

Il turista chiede, innanzitutto, l’accessibilità al territorio, che normalmente dovrebbe prevedere un sistema integrato di trasporti per chi arriva al porto, alla stazione o in aeroporto. Poi, sicuramente, chiede una rete stradale rinnovata, illuminata e non certo piena di cumuli di spazzatura ai bordi.

Il turista chiede cose normali come una città con un adeguato decoro urbano, eventi culturali e sportivi e, soprattutto, poter fare delle esperienze che lo arricchiscano e lascino dei ricordi che ben si integrano con le bellezze e la cultura del territorio.

Il comparto turistico- ricettivo come si è organizzato per accogliere i turisti estivi in Calabria?

Gli imprenditori turistici, ed in particolare coloro che si occupano di ricettività, sono - come ogni anno - organizzati nell’affrontare la stagione estiva, ormai pienamente arrivata, nonostante il clima instabile e sempre più tropicalizzato e caratterizzato da frequenti e brusche piogge che interrompono il corso della bella stagione.

Ovviamente, quest’anno, tutti gli operatori avevano calcolato la ripresa, anche un po’ caotica per effetto della grande voglia di viaggiare, ma non è stato preventivato fino in fondo l’aumento dei costi a causa della crescita dei prezzi delle materie prime, a partire dal caro bollette.

Questi costi, in parte, hanno prodotto un aumento dei prezzi delle vacanze e, in parte, hanno ridotto gli utili degli imprenditori della ricettività. In sostanza, la pesante inflazione che si è generata, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie, in fondo, ha danneggiato tutti, comprese le imprese.

L’altro grosso problema è dato dalla scarsità di manodopera di settore e in particolare quella stagionale Una bimba corre tra i vicoli del borgo di Chianalea, nel reggino che, evidentemente, ha trovato altri percorsi professionali o non trova più attraente la collocazione nel turismo.


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Se dovesse consigliare per un’esperienza in Calabria per una vacanza last minute cosa consiglierebbe?

Pochi forse sanno che la Calabria è la regione con il maggior numero di bandiere verdi. Bene: consiglierei una vacanza sicuramente all’insegna dello splendido e cristallino mare blu delle nostre coste, farsi coccolare dal caldo sole delle nostre località balneari, senza privarsi della piacevole esperienza di una delle tante sagre delle nostre località interne, per degustare le pietanze della gustosissima tradizione calabrese.

Ci aggiungerei anche un fresco pernottamento in uno degli hotel di montagna, ciò per alternare una temperatura più fresca al caldo delle località costiere.

La visione del Comune: la forza della cultura

Il punto di vista del Comune di Reggio Calabria sulla stagione estiva ormai imminente. Ci siamo confrontati con Irene Calabrò, assessore comunale con tante deleghe pesante tra cui quelle al Turismo e alla Cultura.

Un binomio, turismo e cultura, al centro della visione turistico ricettiva di Palazzo San Giorgio: «A Reggio sono presenti moltissimi visitatori rappresentanti di diversi “flussi turistici”: dalle famiglie ai gruppi fino ad arrivare alle scolaresche.

Hanno scelto Reggio Calabria per visitare i suoi attrattori culturali, in primis il Museo archeologico nazionale, ma anche il Castello Aragonese e la Pinacoteca civica» ci dice in esordio l’assessore Calabrò che specifica: «Accanto a questo certamente il Lungomare “Italo Falcomatà” strega chiunque passi dalla città».

Ma cosa si attende un turista quando arriva sulla sponda continentale dello Stretto? Irene Calabrò la pensa così: «Quest’anno i visitatori si attendono di trovare a Reggio Calabria una città accogliente e serena e che sappia dare una prospettiva che coniughi bellezze paesaggistiche, ma anche culturali».

Cittadini e operatori, spesso, lamentano uno scarso dinamismo del Comune di Reggio, anche se secondo Irene Calabrò non è così: «Come Amministrazione comunale, già dallo scorso anno, abbiamo puntato sulla creazione di un Distretto culturale: accanto agli attrattori culturali più noti, abbiamo voluto innestare degli eventi che possano pungolare la curiosità dei visitatori» per farlo «oltre all’Estate reggina che è animata da varie associazioni che, da tempo ormai, vivacizzano la bella stagione in città, il Comune ha investito dei fondi del Pnrr nei confronti dell’imprenditoria culturale che è quella, tra l’altro, che ha sofferto di più durante i periodi di lockdown dovuti alla pandemia».


PER APPROFONDIRE: Ascolta il podcast sullo slow tourism a Reggio Calabria


Un investimento che porterà «eventi gratuiti all’aperto dislocati nei vari siti d’interesse della città. Tutto questo è possibile grazie alla stretta sinergia con gli attori sociali del territorio: c’è un rapporto consolidato Istituzioni- associazioni sul quale stiamo lavorando a un’ufficialità burocratica. L’idea è quella di creare un circuito tra siti d’interesse e realtà museali, anche quelle minori».

Abbiamo chiesto all’assessore Calabrò, infine, uno spot per promuovere la città dei Bronzi: «Il grande asso nella manica di Reggio Calabria è avere un centro storico a misura d’uomo affacciato sul mare e ricchissimo di cultura».

Non solo, però, centro storico: «Da due anni, il Comune di Reggio Calabria è destinatario dei fondi per lo spettacolo dedicati alle periferie: sono diversi i progetti che stanno animando questi territori affinché la cultura - ha concluso Irene Calabrò - va incontro alla gente con un valore altamente socializzante ed educativo».

Lo scetticismo dell'imprenditore: si naviga a vista

Il realismo è un ingrediente fondamentale quando si provano a stilare rapporti e valutazioni sul turismo. E di realismo ne ha in abbondanza Pino Falduto, imprenditore reggino, che con la sua Marina di Porto Bolaro ha investito proprio nel settore turistico-ricettivo in riva allo Stretto.

Un realismo sognante, potremmo definirlo, fatto di progetti ambiziosi che si scontrano con la durezza dei numeri: «Purtroppo i primi dati di questa stagione sono molto negativi» ci dice con un filo di amarezza. Il riferimento è ai weekend di giugno dove «le presenze in struttura sono state più basse rispetto alle aspettative».

L’imprenditore Falduto, precisando che «parlare male di Reggio fa solo male alla città», non può però esimersi dal ricalibrare la sua riflessione proprio partendo dal realismo che lo contraddistingue: «Purtroppo vedo solo ombre, la vocazione turistica non si sviluppa coi convegni e le promesse politiche, ma si costruisce con Piani Regolatori illuminati e imprenditori che possano trarre profitto dagli investimenti».

Un punto di vista inequivocabile, quello di Falduto, che punta il dito verso l’inefficienza della classe politica. Dalla sua vanta un’esperienza amministrativa con Italo Falcomatà come assessore comunale e diverse candidature in quota Pd.

Insomma, tutt’altro che un imprenditore inviso all’attuale maggioranza di Palazzo San Giorgio, anche se il suo giudizio è perentorio: «La città sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia, in questi ultimi dieci anni si è fatto a gara per aumentare il degrado e ridurre tutte le infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del turismo. Reggio non è pronta ad affrontare nessuna stagione» stigmatizza Falduto.

Altro che Primavera, altro che estate. All’imprenditore reggino rilanciamo l’idea di una visione d’insieme, dibattuta un numero fa col presidente di Confesercenti Reggio Calabria, Claudio Aloisio: «Non c’è nessuna visione, si naviga a vista», il commento di Falduto. In conclusione del nostro confronto abbiamo chiesto cosa può fare il mondo dell’imprenditoria per sostenere un cambiamento reale.

Ecco la sua risposta: «Il nostro gruppo ha presentato un progetto molto bello e rivoluzionario ma è bloccato dalla miopia dei nostri rappresentanti politici e burocratici».

Il riferimento è “Mediterranean Life” che secondo le stime fatte dall’imprenditore garantirebbe l’arrivo di oltre 5 milioni di visitatori l’anno in riva allo Stretto e la creazione di 3 mila posti di lavoro diretti e altrettanti indiretti, legati all’indotto delle varie attività previste all’interno del progetto.

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