Avvenire di Calabria

Gli studenti dell'Istituto Superiore di Scienze religiose "mons. Zoccali" a confronto con il Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro

Issr, l’incontro con monsignor Varone: Famiglia “icona” della Chiesa

La sinodalità al centro della riflessione: l'invito è a riflettere sulla necessità di cambiare sguardo sulla Chiesa

di Sergio Manca*

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In un contesto di riapertura ed incontro al termine di un periodo di cauta distanza, noi studenti dell’ISSR di Reggio Calabria ci siamo ritrovati lo scorso 21 marzo per porci in ascolto di una riflessione sulla famiglia, icona di sinodalità, tenuta da Mons. Vincenzo Varone, parroco della parrocchia Spirito Santo – Santa Maria La Nova in Vibo Valentia oltre che Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro. Lo scorso anno Mons. Varone era stato già presente presso l’ISSR per guidare una riflessione sulla “Famiglia Chiesa Domestica”.

Uno dei primi punti su cui siamo stati invitati a riflettere riguarda la necessità di cambiare sguardo sulla Chiesa, per comprendere che essa non è costituita da gruppi separati di sacerdoti-clero da un lato e il resto del popolo dall’altro, ma da persone, che innanzitutto hanno ricevuto un annuncio e che lo hanno accolto.


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La prima traccia di sinodalità è questa, la convocazione che tutti riceviamo da Dio, che ci pone insieme in cammino nella conoscenza e nella relazione con Lui. Nelle parrocchie, spesso, viviamo ancora una realtà di pastorale di conservazione, fatta di attività dedicate a coloro che si trovano entro il recinto della parrocchia.

Chi rappresenta la Chiesa?

Ma le “poche” persone che frequentano la parrocchia, sono realmente la rappresentazione di tutta la Chiesa? Un aspetto da considerare è dunque che per raggiungere coloro che sono chiamati a costituire la Chiesa, cioè tutti, perché Dio è Padre di tutti, diventa necessario intraprendere un cammino che porti all’incontro dell’altro, che si trova fuori dalle mura della parrocchia. Cammino che non è riservato al sacerdote, al clero, ma che è indicato a tutti, vocati ad annunciare in forza della chiamata, accolta, ad essere discepoli. La fede così potrà trovare diffusione ed accoglienza nella misura in cui sarà proposta e donata: La fede si rafforza donandola!  ci ricorda San Giovanni Paolo II (Redemptoris Missio, 2).

Il cuore del Vangelo è che Dio ti ama e ti chiama a stare con Lui e per realizzare questo dona se stesso nel Figlio che muore e risorge innestandoci nuovamente nella relazione col Padre. Questo annuncio non è solo un affascinante progetto a cui rispondere in modo individualistico e personalistico, ma una novità da annunciare al mondo, un comando, l’annuncio, che Gesù lascia alla responsabile risposta di ciascuno.

La famiglia, composta da battezzati uniti tra loro da un sacramento, chiamata anch’essa ad annunciare la gioia del Vangelo al mondo, attraverso la profonda ed intima unione vissuta dagli sposi, diventa parola-immagine dell’amore di Dio.

La famiglia è "icona" della Chiesa sinodale

La famiglia, con la sua stessa esistenza, è chiamata a testimoniare al mondo l’immagine di Dio, così che attraverso di essa l’intima relazione di amore della Trinità in qualche modo diventa visibile nella unità profonda dei coniugi. Essi, quando vivono la grazia che viene donata nel sacramento, incarnano l’amore di Dio che li alimenta e li nutre in speciale modo attraverso il dono dell’Eucaristia, così che guardando alla famiglia, comunità sinodale perché per natura chiamata a condividere lo stesso percorso di amore che li tiene uniti, si ha modo di dire che essa è in sé buona notizia per il mondo.

Gli sposi, con la loro esistenza, evangelizzano perché rendono tangibile il grande mistero d’amore che intercorre tra Gesù e la Chiesa, come ricorda l’apostolo Paolo. La fecondità allora della famiglia non si realizza soltanto nella generazione dei figli. Essa si rende concreta quando nella coppia ciascuno dei coniugi si cura di far realizzare in pienezza la vita dell’altro, quando si interessa di farla giungere ai massimi livelli di compiutezza.


PER APPROFONDIRE: Sinodo a Reggio, Sala: «La religione non deve essere una “gabbia”»


La famiglia genera vita, dunque, vita nei figli, vita in ciascuno dei coniugi, vita in coloro che affianca sullo stesso cammino (sinodalità) verso il raggiungimento del traguardo che è la vita piena di Dio. Così che quando vive in questo modo essa diventa icona della Chiesa, in cammino con l’umanità intera, concretamente capace di essere gioia per chi la incontra.

*Studente ISSR-RC

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