Avvenire di Calabria

Istituti tecnici, il 4+2 un’opportunità per la Calabria

di Francesco Chindemi

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Parla la dirigente Zaccheria che ha contribuito alla riforma voluta dal ministro Valditara: «Vi spiego cosa cambia e quali sono i vantaggi per i ragazzi»

La riforma della filiera 4+2 degli istituti tecnico-professionali segna un momento di svolta per il sistema educativo italiano, con numeri che testimoniano il crescente interesse e la diffusione del nuovo modello. In un solo anno, le scuole autorizzate sono passate da 180 a 396 (+120%), mentre i percorsi autorizzati sono cresciuti da 225 a 628 (+210%). Una trasformazione che ha visto il Sud e le Isole in prima linea: con il 55,7% degli istituti coinvolti, questa area del Paese conferma una forte volontà di modernizzazione e sviluppo.

Istituti tecnici, parla la dirigente calabrese che ha lavorato alla riforma del 4+2

La Calabria, in particolare, si distingue con 59 percorsi autorizzati per il 2025/26, rappresentando il 9,4% del totale nazionale. Tra i protagonisti di questa evoluzione troviamo una calabrese, Pasqualina Maria Zaccheria, Dirigente Tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e membro dell’ufficio di presidenza del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. In questa intervista, Zaccheria illustra le principali novità del modello 4+2, soffermandosi sulle opportunità offerte agli studenti calabresi e sul ruolo della regione in questa innovazione.



C’è anche una calabrese, reggina, ad aver lavorato sulla riforma degli istituti tecnici che prevede la formula 4+2. Si tratta di Pasqualina Maria Zaccheria, Dirigente Tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. In questa intervista, ci illustra le principali novità e opportunità offerte dalla riforma, con uno sguardo particolare al futuro degli studenti calabresi.

Quali sono le principali novità introdotte dalla formula 4+2 per gli istituti tecnici, e quali vantaggi offre agli studenti?

La Filiera formativa tecnologico-professionale, fortemente voluta dal ministro Valditara, rappresenta un cambiamento epocale che allinea il sistema scolastico italiano a quello di Paesi tecnologicamente avanzati. La differenza la fa la qualità dei percorsi, non la quantità dei contenuti.


PER APPROFONDIRE: La preside del liceo romano del “saluto fascista”, Anna Maria De Luca: «La scuola deve responsabilizzare i ragazzi senza giustificarli»


La collaborazione tra scuola, aziende, ITS Academy e università mira a formare figure specializzate, favorire l’inserimento lavorativo e promuovere l’autoimprenditorialità. Il nuovo sistema si distingue per flessibilità didattica e organizzativa, valorizzazione dei passaggi tra sistemi diversi e durata quadriennale dei percorsi, offrendo un approccio innovativo che migliora produttività e riduce errori.

In che modo il nuovo modello mira a rendere gli studenti più protagonisti del loro percorso formativo?

Il progresso tecnologico ha cambiato le esigenze del mercato del lavoro. La scuola si impegna a formare professionisti del futuro, offrendo conoscenze tecnologiche, qualificazione teorica e pratica, flessibilità organizzativa e tempi brevi per l’accesso al mercato. Gli studenti acquisiscono competenze per affrontare il futuro con consapevolezza e protagonismo.

La Calabria come è stata coinvolta nell’implementazione di queste novità e quali opportunità possono nascere per il territorio e i giovani della regione?

La Calabria ha accolto con entusiasmo le opportunità offerte dalla riforma, adattando i percorsi formativi alle esigenze del mercato locale. I numeri dimostrano un alto interesse e un forte impegno nel favorire occupabilità e specializzazione. A novembre, al Salone dello Studente di Reggio Calabria, abbiamo presentato la riforma insieme al direttore generale per l’Istruzione tecnica e professionale, Maurizio Adamo Chiappa. Si è, inoltre, formalizzata la “Rete TeP”, con scuola capofila l’IIS “Einaudi-Alvaro” di Palmi. Questo progetto coinvolge scuole di tutta Italia e punta alla valorizzazione del Made in Italy, favorendo collaborazione e condivisione.

In che altro modo la scuola può diventare un ponte concreto tra il percorso scolastico e le scelte future, aiutando i ragazzi a orientarsi nel mondo del lavoro o in percorsi universitari che valorizzino le loro attitudini?

Creando un sistema di istruzione e formazione ad alta specializzazione professionale e tecnologica, integrato con le filiere produttive del territorio che concorrono alla configurazione di un quadro unitario dell’intera filiera di istruzione e formazione, secondaria tecnica, professionale e terziaria, integrata con quella economica e produttiva.

Qual è il suo consiglio ai giovani e alle loro famiglie per affrontare con serenità e determinazione il momento cruciale delle iscrizioni?

I giovani sono consapevoli che la competitività, a tutti i livelli, passa attraverso la conoscenza e la sperimentazione sul campo delle competenze acquisite, hanno solo bisogno di tempo e di esperienze concrete per elaborare scelte consapevoli. Il 4+2, ad esempio, permette agli studenti di transitare tra sistemi diversi, accedendo poi a ITS Academy, università o lavoro. Il consiglio è scegliere con consapevolezza e serenità, valutando aspirazioni e potenzialità personali. L’offerta formativa è ampia e pensata per aiutare ognuno a realizzare i propri sogni.

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