Riportato da Agenzia Sir
«Vogliamo dare forma a un’agenda per la diffusione di buone pratiche. Le Settimane sociali non nascono per lamentarsi, ma per proporre, per far conoscere eccellenze, per far sì che i cattolici si impegnino in economia e in politica stimolando il Paese con proposte concrete di promozione del bene comune».
Lo afferma mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, in un’intervista pubblicata su “Aggiornamenti sociali”, spiegando gli obiettivi della Settimana sociale in programma dal 26 al 29 ottobre a Cagliari sul tema del lavoro. «Scegliere il lavoro come tema della Settimana sociale è un modo per fare concretamente nostra la costante preoccupazione che Papa Francesco manifesta per il dramma della disoccupazione, che affligge due categorie: i giovani e coloro che, arrivati a una certa età, perdono il lavoro e sono condannati insieme alle loro famiglie alla povertà e spesso alla disperazione». Durante gli appuntamenti in programma, saranno presentate testimonianze ed esempi positivi di imprese e amministrazioni.
Il titolo della Settimana sociale è «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale»: «È quello che ci propone la nostra Costituzione: un lavoro che permetta veramente a ognuno di contribuire allo sviluppo materiale e spirituale della società. Si badi bene: allo sviluppo, non solo alla crescita economica. Così questo titolo ci ricorda che esistono anche ‘cattivi lavori’, funzionali solo al profitto e non rispettosi della dignità delle persone».