Calabria, le imprese puntano sul rilancio delle infrastrutture
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di Alessandro Cama - In occasione della festa dell’annunciazione del Signore la comunità diocesana si è ritrovata in cattedrale per celebrare due eventi importanti per tutta la chiesa di Reggio-Bova, che in particolare hanno visto protagonista la comunità del seminario. Sono stati infatti ammessi all’ordine sacro Matteo De Pietro e Maurizio Demetrio della parrocchia di S. Stefano da Nicea, Giuseppe Stranieri della parrocchia di San Paolo Apostolo, François Ratsimbazafy e Ferdinand Razafimamonjy della diocesi di Morondava ( Morondava ). Nella stessa occasione l’icona della Madre del Fiat, venerata in seminario, è stata arricchita dall’imposizione di tre stelle, offerte dai formatori e dai seminaristi.
È un segno grande di bontà e misericordia di Dio il poter celebrare tali eventi insieme in cattedrale; è indice di una vitalità ecclesiale che non si spegne, nonostante le angustie alle quali la pandemia ci costringe da ormai più di un anno. Vedere la disponibilità di cinque giovani al progetto di bene di Dio offerta così apertamente nelle mani della Chiesa è un segno bello anche per la città, che ha la possibilità di ricordare di poter essere forse dimenticata dagli uomini, ma mai da Dio. È segno di benedizione poi, il sapere che la nostra diocesi potrà ancora contare su un presbiterio, che si va accrescendo passo dopo passo, ed è anche simbolo di fraternità e di comunione ecclesiale che due ragazzi provenienti dal Madagascar proseguano la propria formazione all’interno della nostra realtà diocesana.
Anche l’apporre le stelle sull’icona della Madre del fiat è stato un gesto significativo; l’offerta delle stelle era maturata già durante i primi mesi dell’anno scorso, quando la comunità del seminario, preparandosi a celebrare i venti anni dall’incoronazione dell’immagine, aveva pensato ad un’offerta per impreziosire ulteriormente l’icona che da più di vent’anni accompagna i seminaristi nella bella e complessa formazione al sacerdozio. La Madre del Fiat ha per questa comunità un’ importanza notevole, è di fronte a lei che maturano i sì più difficili, di fronte al suo sguardo si ritrova la tenerezza di Dio. Proprio per questo si era pensato di organizzare una festa che coinvolgesse anche gli ex alunni, non potendo però a causa della pandemia celebrarla l’anno scorso, si è deciso di spostare questo evento alla solennità dell’annunciazione di quest’anno.
Il nostro vescovo, condividendo la gioia di questo evento ha ricordato a tutti noi l’importanza di leggere la propria vocazione come già “scritta nel Suo libro”, nell’esperienza rigenerante di leggersi sempre alla luce dello sguardo dell’Eterno, che prima ancora che cominciamo ad esistere, già pensa a noi e ci pensa in un luogo, in un tempo ed una missione, la sfida di riconoscerlo è poi impegno di vita, che può trovare piena stabilità e realizzazione nel vedersi nel cuore di Dio, è solo la consapevolezza di essere pensati nel suo disegno, che può dare la forza di vincere la battaglia contro il male.
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I servizi di prossimità non vanno in vacanza, si rinnova l’impegno per gli ultimi del territorio. Ecco dove poveri e indigenti potranno trovare insieme a un pasto caldo anche un sorriso.
Il confronto presso il Centro del Laicato di Gioia Tauro. Nel corso dell’incontro anche una riflessione sull’autonomia differenziata alla luce del recente documento della Cec.