Avvenire di Calabria

La nota dell'associazione ecclesiale di laici di spiritualità ignaziana presente in tutto il mondo

La Cvx di Reggio Calabria: «Indignazione per le parole di Spirlì»

Redazione Web

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La Comunità di Vita Cristiana (CVX) in Reggio Calabria ha invitato una lettera alla Presidente della Regione Calabria On. Jole Santelli ed alla Conferenza Episcopale Calabria. I membri della Comunità di Vita Cristiana (CVX) di Reggio Calabria, associazione ecclesiale di laici di spiritualità ignaziana presente in tutto il mondo, esprimono la loro indignazione per le affermazioni pronunciate dal Vicepresidente della Regione Calabria (nonchè assessore alla cultura) Nino Spirlì a Catania l'1 ottobre e da lui ripetute nei giorni successivi.

L'assessore, afferma, testualmente, il suo diritto a pronunciare parole quali negro, zingaro, ricchione e frocio, dipingendo questo atteggiamento retrivo e discriminatorio come una battaglia di libertà da portare avanti contro supposti tentativi di imbavagliamento.

 
Colpisce e rattrista, in primo luogo, l'arroganza di queste dichiarazioni, intesa nella sua accezione primaria di attribuirsi quel che non è dovuto. Non si capisce infatti come si possa ritenere un diritto adottare comportamenti linguistici - queste sono le parole - che la comunità internazionale ritiene lesivi della dignità della persona.  Colpisce e rattrista ancora di più la pretesa di svuotare le parole dal significato aggressivo e stigmatizzazione che hanno avuto nella storia, che la lotta per i diritti umani ha identificato e condannato, che tuttora rivestono continuando a fare vittime.
 
Le parole non sono neutre, portano dentro di sì tutto il peso del rapporto tra gli interlocutori: il riconoscimento dell'altro o la sua negazione, la valutazione che se ne dà, il giudizio con cui lo si assolve o lo si condanna. Essere consapevoli del loro significato è operazione tipicamente culturale. Da cittadini calabresi ci aspettiamo che l'Assessore alla cultura della Regione la compia per primo, essendo il responsabile della sua difesa e promozione in tutta la Calabria,  Al contrario, disconoscere il peso, il significato e gli effetti che le parole hanno, significa cancellare la storia della lotta per l'affermazione dei diritti umani con le sue conquiste e i suo martirii. Significa non rispettare chi quella lotta ha condotto, spesso a rischio della propria vita. Significa forse perfino vanificare il sacrificio.
 
Da ultimo, ma non per ultimo, siamo colpito e rattristati come credenti che tentano di camminare per le strade del mondo alla sequela di Gesù di Nazareth e che sono costretti ad assistere ad un uso dilagante di simboli religiosi che ne mistifica il significato, li rende strumenti di una tesi contraria al magistero della chiesa, li utilizza come strumenti di consenso. Non è più accettabile ascoltare espressioni offensive e lesive della dignità dell'uomo pronunciate con un Rosario o un Crocefisso in mano. Il simbolo ostentato non cambia a loro sostanza, ma ne riceve esso stesso offesa.
 
In coerenza con il magistero della Chiesa, siamo assolutamente convinti che il Vangelo possa e debba parlare al nostro mondo, che ai cristiani spetti la responsabilità di veicolarlo, e che l'impegno politico sia la più alta forma di carità. Siamo anche convinti che questo non abbia nulla a che vedere con nessuna forma di ostentazione, ma vada fatto attraverso la testimonianza della vita e di scelte politiche coerenti con principi di accoglienza, fraternità e giustizia tipicamente evangelici. È questo il monito che riecheggia, per esempio, nella lettera di Paolo ai Galati (2, 14): "Se tu che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?". Leggi anche: Spirlì: 'Non devo chiedere scusa a nessuno. Certe parole si dicono anche tra amici' Spirlì: 'Non devo chiedere scusa a nessuno. Certe parole si dicono anche tra amici' .
 
Abbiamo urgente bisogno di persone impegnate in politica che, ispirate dal Vangelo, lo testimonino nelle scelte concrete ci rivolgiamo ai Vescovi calabresi, nostri pastori e guide, chiedendo loro una parola autorevole che dia sostegno al popolo di Dio in terra di Calabria e lo aiuti a fare chiarezza. Alla Presidente della Regione Calabria, On. Jole Santelli, chiediamo una ferma presa di distanza dalle affermazioni del Vicepresidente Nino Spirlì con la sua conseguente rimozione dall'incarico.

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