Avvenire di Calabria

La migrazione come diritto umano e l'accoglienza come un dovere: perché?

La migrazione è ricchezza anche per chi accoglie

In vista della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra il 25 settembre, papa Francesco offre diversi spunti di riflessione

di Domenico Marino

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Il 25 settembre prossimo si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Papa Francesco nel suo messaggio offre molti spunti di riflessione nel parlare di migrazioni come “ricchezza”.

Lo scorso 9 maggio è stato pubblicato il messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022 che si celebrerà il 25 settembre prossimo. Scrive papa Francesco nel messaggio: «“Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2 Pt 3,13). La giustizia è uno degli elementi costitutivi del Regno di Dio. Nella ricerca quotidiana della sua volontà, essa va edificata con pazienza, sacrificio e determinazione, affinché tutti coloro che ne hanno fame e sete siano saziati (Mt 5,6). La giustizia del Regno va compresa come la realizzazione dell’ordine divino, del suo armonioso disegno, dove, in Cristo morto e risorto, tutto il creato torna ad essere “cosa buona” e l’umanità “cosa molto buona” (Gen 1,1-31). Ma perché regni questa meravigliosa armonia, bisogna accogliere la salvezza di Cristo, il suo Vangelo d’amore, perché siano eliminate le disuguaglianze e le discriminazioni del mondo presente».


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La migrazione è un diritto umano e questo suona come una condanna per tutti coloro che in Occidente demonizzano l’immigrazione e i migranti e invocano politiche di rigore per bloccare i movimenti migratori. I tanti sovranismi che emergono in diverse parti del mondo sono il segno di egoismi sociali che sono difficili da sradicare e che contrastano con l’idea di fratellanza. Le ingiustizie e le diseguaglianze sono fra le principali le cause che determinano le guerre e causano le migrazioni.

Continua papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: «Nessuno dev’essere escluso. Il suo progetto è essenzialmente inclusivo e mette al centro gli abitanti delle periferie esistenziali. Tra questi ci sono molti migranti e rifugiati, sfollati e vittime della tratta. La costruzione del Regno di Dio è con loro, perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. L’inclusione delle persone più vulnerabili è condizione necessaria per ottenervi piena cittadinanza. Dice infatti il Signore: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25, 34-36). Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione».

L’immigrazione è un tema complesso e divisivo, ma che se opportunamente governata, può trasformarsi in una risorsa. Nella letteratura economica, accanto ad alcune posizioni minoritarie, si è ormai consolidata la tesi che gli effetti dell’immigrazione siano positivi soprattutto nel lungo periodo. In particolare, alcuni studi recenti mettono in evidenza come, in presenza di immigrazione, cresce anche il prodotto interno lordo. Vi è un effetto positivo dal punto di vista macroeconomico legato al miglioramento demografico che i flussi migratori inducono nella dinamica della popolazione.

Gli immigrati hanno generalmente un’età media più bassa rispetto ai residenti e un tasso di fertilità superiore. L’ingresso di immigrati, quindi, produce un ringiovanimento della popolazione e da questo ringiovanimento derivano tutta una serie di benefici economici. In primo luogo, aumenta il gettito fiscale in quanto, generalmente, gli immigrati appartengono alla popolazione attiva e, pertanto, tendono a produrre reddito e a pagare le tasse sui redditi prodotti. Inoltre, l’immigrazione aiuta il bilancio pensionistico che in assenza di flussi migratori sarebbe molto meno sostenibile di quanto non lo sia adesso. Tra i tanti morti nel Mediterraneo vi è un ragazzo, poco più che quattordicenne, annegato durante la traversata, che aveva cucito nei pantaloni la sua pagella scolastica.


PER APPROFONDIRE: Razzismo in Europa, alcuni profughi sono più uguali degli altri


Non può non commuoverci questo fanciullo che inizia un viaggio lungo e pericoloso custodendo quello che per lui era il suo tesoro più grande. Non è giusto uccidere i sogni di chi abbandona il proprio paese alla ricerca di un futuro migliore, non è umano trasformare il Mediterraneo in un grande cimitero di esseri umani disperati, non è umano respingere e discriminare chi ha una cultura, una lingua o una razza diversa dalla nostra. Bisogna creare spazi di integrazioni e società inclusive. Integrazione significa permettere a tanti migranti di coronare il loro sogno e, allo stesso tempo, di arricchire con il loro capitale umano la nostra società. Inclusivo è sinonimo di accoglienza. La dottrina sociale invita, dunque, i cristiani a promuovere con gesti concreti politiche di integrazione e di accoglienza abbandonando ogni forma di xenofobia anche e soprattutto quelle travestite da populismo e sovranismo.

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