
Bergamotto, il presidente del Consorzio Pizzi: «Tesoro da difendere, Reggio Calabria profuma il mondo»
Il presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, Ezio Pizzi, ripercorre i
Il primo giorno del nuovo anno, a Mosorrofa si è celebrata la consueta “Marcia della pace”, all’insegna del tema scelto da papa Francesco per la 57ª Giornata mondiale della Pace: «Intelligenza artificiale e pace».
Un tema con il quale si è voluto sottolineare come non tutto ciò che è evoluzione scientifica è progresso e non tutte le innovazioni portano a un reale miglioramento della vita umana.
La marcia, voluta dall’Azione Cattolica locale, è partita all’imbrunire dalla chiesa di San Domenico a Sala di Mosorrofa, attraversando i 3 km della via San Sperato Mosorrofa fino alla chiesa parrocchiale di San Demetrio.
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Nella prima tappa, in piazza San Domenico, si è pregato per la pace e meditato sul fondamento attestato dalla “Sacra Scrittura” che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano «saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro» (Es 35,31).
A ridosso del tratto di strada franata, lavori di ripristino ancora incompiuti, ci si è soffermati sui rischi legati alle «tracce digitali lasciate online estrapolate dalle tecnologie che impiegano una molteplicità di algoritmi: dati che consentono di controllare le abitudini mentali e relazionali delle persone per diversi fini, spesso a loro insaputa, limitandone il consapevole esercizio della libertà di scelta».
Un’altra tappa nei pressi dei guardrail per sottolineare che «gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso».
PER APPROFONDIRE: Intelligenza artificiale, Riggio: «serva per costruire nuovi percorsi di pace»
Nella fermata accanto all’ex campo sportivo, in totale stato di abbandono, si è riflettuto su «algoritmi e diritti umani». Un momento toccante è stato quando una donna ucraina ha esortato i presenti a pregare per il genero, spedito al fronte in una delle zone più a rischio dell’Ucraina. Si è pregato non solo per lui ma per tutti quei giovani inviati al fronte in tutti gli attuali scenari di guerra.
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Nei pressi del cimitero, poi, il ricordo è andato ai cittadini di Mosorrofa caduti nei due conflitti mondiali del secolo scorso e alle vittime di tutti gli attuali conflitti, soprattutto per i tanti bambini. «La partecipazione della gente a questa simbolica marcia ha sottolineato il desiderio di pace, il ripudio della guerra e la presenza alla marcia di una signora ucraina e di una russa ha voluto testimoniare come, sempre, le guerre le fanno i potenti sulle teste dei popoli», ha detto il presidente di Azione Cattolica Mosorrofa, Pasquale Andidero.
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