Avvenire di Calabria

L'attacco questa mattina quando a Mosca erano le 6. Le prime bombe sulla capitale Kiev e altre importanti città ucraine

La Russia attacca l’Ucraina, la preghiera arma contro la guerra

Vani i tentativi di scongiurare il conflitto, si rinnova l'appello alla preghiera di papa Francesco per il 2 marzo, mercoledì delle ceneri

di Redazione web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

È guerra tra Russia e Ucraina. Quando a Mosca erano quasi le 6, Putin ha annunciato in tv l'attacco russo all'Ucraina. Subito si sono avvertite forti esplosioni nelle città ucraine a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Putin ha annunciato l'operazione militare in Ucraina, affermando di dover proteggere il Donbass. Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e "andare a casa", assicurando che i piani di Mosca non includono l'occupazione dell'Ucraina ma smilitarizzare il Paese con una operazione speciale.

Al di là della difesa o meno da parte del leader russo delle ragioni che hanno portato all'attacco, quanto auspicato dalla comunità internazionale - evitare la guerra - non si è realizzato. Si prevedono pensanti conseguenze, mentre si rinnovano le parole di condanna nei confronti di un gesto definito «ingiustificabile» dalla Nato e mezzo mondo.

Contro la guerra, l'appello del Papa per la pace in Ucraina

Solo ieri, papa Francesco - nel corso dell'udienza del mercoledì - aveva lanciato l'ennesimo appello per la pace in Ucraina, con un proposta rivolta a credenti e non credenti di tutto il mondo. Fare del 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di preghiera e digiuno. Il Santo Padre nel condannare fermamente la guerra e gli interessi di parte, ha rivolto questo appello ricordando che «Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra».

La Cei fa proprio l'invito alla preghiera di Bergoglio

Un appello, quello del Papa, a cui stanno già rispondendo in tanti, piccole e grandi comunità. La Chiesa italiana ha subito sostenuto l'invito di Francesco. «Senza preghiera e senza digiuno questi demoni non si schiacciano. Quello della guerra è il peggiore demonio con cui abbiamo a che fare in questo momento. Sia benedetta questa iniziativa del Santo Padre per invocare la pace», ha dichiarato al Sir il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana. All’incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze, si è voluto unire alla proposta del Papa per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, di una Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina.


PER APPROFONDIRE: L’appello del Papa per l’Ucraina: il 2 marzo giornata di preghiera e digiuno


Come diceva Giorgio La Pira, ha proseguito il cardinale Bassetti, «la preghiera è più potente della bomba atomica, perché la bomba atomica è capace di distruggere il mondo mentre la preghiera arriva al cuore di Dio».

Articoli Correlati