Avvenire di Calabria

Si è aperto nuovo ciclo di catechesi sulla vecchiaia: “La vecchiaia chiede dignità, non solo piani di assistenza ma di esistenza”

L’appello del Papa per l’Ucraina: il 2 marzo giornata di preghiera e digiuno

Ennesimo appello per la pace in Ucraina, pronunciato dal Papa al termine dell’udienza odierna, prima dei saluti in lingua italiana

di Redazione Web

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L'appello del Papa per l'Ucraina: il 2 marzo giornata di preghiera e digiuno. Si è aperto nuovo ciclo di catechesi sulla vecchiaia: “La vecchiaia chiede dignità, non solo piani di assistenza ma di esistenza”. Ennesimo appello per la pace in Ucraina, pronunciato dal Papa al termine dell’udienza odierna, prima dei saluti in lingua italiana.

L'appello del Papa per l'Ucraina: il 2 marzo giornata di preghiera e digiuno

“Assieme alle migrazioni, la vecchiaia è tra le questioni più urgenti che la famiglia umana è chiamata ad affrontare in questo tempo”. Ne è convinto il Papa, che ha iniziato in Aula Paolo VI, un nuovo ciclo di catechesi sul senso della vecchiaia. “Mai siamo stati così numerosi nella storia umana”, ha sottolineato Francesco, secondo il quale “il rischio di essere scartati è ancora più frequente”, perché “gli anziani sono visti spesso come un peso”.

“Nella drammatica prima fase della pandemia sono stati loro a pagare il prezzo più alto”, ha fatto notare il Papa: “Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo troppo da vivi, non li abbiamo neppure visti morire”. “Ho trovato questa Carta per i diritti degli anziani e i doveri della comunità, editata dai governi non dalla Chiesa, è una cosa laica”, ha aggiunto a braccio: “è buona, è interessante, per conoscere che gli anziani hanno dei diritti. Farà bene leggerla”.


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“Non si tratta solo di un cambiamento quantitativo”, il monito di Francesco: “è in gioco l’unità delle età della vita: ossia, il reale punto di riferimento per la comprensione e l’apprezzamento della vita umana nella sua interezza”. “C’è amicizia, c’è alleanza fra le diverse età della vita o prevalgono la separazione e lo scarto?”, si è chiesto il Papa: “Tutti viviamo in un presente dove convivono bambini, giovani, adulti e anziani. Però è cambiata la proporzione: la longevità è diventata di massa e, in ampie regioni del mondo, l’infanzia è distribuita a piccole dosi. Abbiamo parlato sull’inverno demografico, pure. Uno squilibrio che ha tante conseguenze”.

L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, come degrado o disabilità, è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo. L’abbiamo dimenticato questo?”. Ha chiesto provocatoriamente il Papa nella catechesi pronunciata in Aula Paolo VI. “La cultura dominante ha come modello unico il giovane-adulto, cioè un individuo che si fa da sé e rimane sempre giovane”, ha osservato Francesco: “Ma è vero che la giovinezza contiene il senso pieno della vita, mentre la vecchiaia ne rappresenta semplicemente lo svuotamento e la perdita? Soltanto la giovinezza ha il senso pieno della vita e la vecchiaia è lo svuotamento, la perdita della vita?”.

L’allungarsi della vita incide in maniera strutturale sulla storia dei singoli, delle famiglie e delle società”, la tesi del Papa: “Ma dobbiamo chiederci: la sua qualità spirituale e il suo senso comunitario sono oggetto di pensiero e di amore coerenti con questo fatto? Forse gli anziani devono chiedere scusa della loro ostinazione a sopravvivere a spese d’altri? O possono essere onorati per i doni che portano al senso della vita di tutti?”.


PER APPROFONDIRE: I cattolici italiani contro la guerra: manifestazione a Roma


“Prego tutte le parti coinvolte perché sia astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza tra le popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”. È l’ennesimo appello per la pace in Ucraina, pronunciato dal Papa al termine dell’udienza odierna, prima dei saluti in lingua italiana. “Ho un grande dolore nel cuore per il per il peggioramento della situazione nell’Ucraina”, ha esordito Francesco. “Nonostante sforzi diplomatici delle ultime settimane – ha denunciato Francesco – si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Con me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte”. “Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politica perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra: il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”.

“Vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti – ha aggiunto ancora Francesco –. Gesù ci ha insegnato che all'insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti, perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra".

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