Avvenire di Calabria

la riflessione del vicario episcopale per la carità, i problemi sociali ed il lavoro della arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova

La visita pastorale di Morrone sarà un tempo di grazia

Il "viaggio" del presule visto come occasione per mettersi in ascolto, prendersi cura delle relazioni umane e spirituali e costruire insieme

di Francesco Megale *

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Don Francesco Megale, vicario episcopale per la carità, i problemi sociali ed il lavoro della arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, propone una riflessione sulla prima visita pastorale dell'arcivescovo Fortunato Morrone da poco iniziata.

Come il buon pastore in mezzo al suo gregge

Nel definire la missione del vescovo il Direttorio per il Ministero pastorale dice: «Vicario del “Pastore grande delle pecore” (Eb 13, 20), il vescovo deve manifestare con la sua vita e con il suo ministero episcopale la paternità di Dio, la bontà, la sollecitudine, la misericordia, la dolcezza e l’autorevolezza di Cristo, che è venuto per dare la vita e per fare di tutti gli uomini una sola famiglia, riconciliata nell’amore del Padre».


Adesso siamo anche su WhatsApp, non perdere i nostri aggiornamenti: VAI AL CANALE


Questa definizione ci dice chiaramente che il vescovo dev’essere prima di tutto un uomo capace di relazione e artigiano di relazioni: con e tra i suoi presbiteri; con e tra i laici; con e tra tutti gli uomini e le donne che vivono il territorio a lui affidato.

La visita pastorale di Morrone: un tempo favorevole in cui prendersi cura delle relazioni umane

Considerando questa particolare qualità umana, che certamente il nostro arcivescovo possiede, mi piace immaginare la visita pastorale come un tempo favorevole nel quale saremo chiamati a prenderci cura, in primo luogo, delle relazioni umane e spirituali in tutte le loro infinite manifestazioni e condizioni. Questo mio pensiero trova il suo fondamento nel metodo pastorale al quale papa Francesco, attraverso i suoi gesti, le sue parole e il suo Magistero, ci ha educati.

Un metodo che ci chiede di mettere al centro la persona umana e la sua dignità, con un’attenzione speciale verso i più fragili; un metodo che ci porta a scrutare i segni dei tempi, a fare discernimento per poi agire, al fine di riscoprire la bellezza di sentirci ed essere veramente tutti fratelli, nonostante le differenze. Infatti, la bellezza del Vangelo non può essere espressa totalmente se non davanti alle persone, nel contatto con la loro vita.

Un cammino non in "solitaria", ma condiviso

Monsignor Morrone, fin dal suo primo discorso tenuto in Cattedrale il giorno del suo ingresso, ci ha abituati a questo stile. Vengono ancora alla mente le sue parole: «Prendendo spunto dalla sollecitazione che papa Francesco ha rivolto alle chiese in Italia di assumere uno stile di sinodo permanente, desidero sognare con voi un comune e costruttivo cammino nel reciproco ascolto delle istanze e delle provocazioni, a volte accorate, puntuali e concrete, che ci vengono dalla gente».


PER APPROFONDIRE: Inizia la Visita pastorale del vescovo Morrone: «Chiamati a riscoprire la nostra identità»


Nel suo magistero si è subito presentato l’invito ai laici di impegnarsi seriamente nella vita politica: mi permetto di desiderare che l’esercizio politico sia di alto profilo e di ampio respiro; e perciò ad essere attenti a tutti gli ambiti della vita sociale con un’attenzione particolare al servizio verso gli ultimi: «E tuttavia facendo appello e valorizzando tutte le belle energie competenze e risorse umane di cui nostro il territorio è veramente ricco, mi permetto di sognare con voi e con i sindaci e con tutte le istituzioni che voi rappresentate, l’avvio di un comune percorso per diventare insieme a tutti i cittadini protagonisti di un “nuovo umanesimo” (cfr. papa Francesco a Firenze 2015) e che faccia del nostro territorio un polo trainante di rinascita e di rinnovamento sociale, sanitario, economico, culturale e ludico per tutta la Calabria».

Il "viaggio" di Morrone, la meta è il cambiamento

Ed è stato questo l’orizzonte verso il quale l’arcivescovo si è incamminato e ha guidato tutta la diocesi. La visita pastorale può essere considerata come una tappa importante di questo cammino iniziato il 12 giugno del 2021. Questo primo anno sarà dedicato agli incontri nelle Zone pastorali.

Sarà un tempo propizio per il nostro pastore per conoscere criticità, buone prassi e risorse umane presenti nelle singole realtà. Da questo punto di partenza, in uno stile sinodale, saremo chiamati a confrontarci su alcune temi ampiamenti discussi anche livello di Chiesa italiana per essere una chiesa in uscita: la riorganizzazione delle Zone pastorali, con la prospettiva futura di pensare a forme diverse di attenzione alle parrocchie delle aree interne; la possibilità di far nascere i Centri d’ascolto zonali o inter-parrocchiali; a chiederci se è arrivato il momento di organizzare diversamente le nostre Caritas parrocchiali, puntando anche sulla nascita degli empori solidali zonali; l’opportunità di far nascere nelle zone i “Cantieri della passione politica”, per suscitare nei laici il desiderio di un impegno serio nella politica e per dare loro una formazione adeguata.

La "bussola" è il Vangelo

Altro tema urgente da affrontare, che sta a cuore anche al Papa, è il problema dello spopolamento delle aree interne; e ancora, la possibilità di metterci insieme per far nascere le comunità energetiche.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Si tratta perciò di un tempo di grazia che ci deve portare a pensare a un vero cambiamento, consapevoli che questo richiede tempo e pazienza. Accogliamo, perciò, la visita pastorale zonale come un’occasione per fare spazio al realismo del Vangelo che ci porta a fare diversamente, ad agire diversamente, perché, come dice Francesco, «non c’è nessuno più realista di chi fa spazio al Vangelo».

* Vicario episcopale per la carità, i problemi sociali ed il lavoro
dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova

Articoli Correlati