Avvenire di Calabria

Nel cuore delle Scritture e della vita spirituale, un invito sempre attuale

La voce di Dio, quella parola che dona luce, forza e consolazione

Anche oggi, come accadde a Mosè o a Maria, il Signore continua a interpellare l’uomo nel profondo

di Davide Imeneo

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Nel corso di tutta la storia biblica e nella vita quotidiana dei credenti, la voce di Dio ha esercitato un fascino profondo e ha suscitato grandi cambiamenti. Personaggi come Abramo, Mosè, Samuele, Maria, Giuseppe e gli apostoli hanno udito il Signore in modi diversi e, rispondendo con fede, hanno segnato momenti decisivi nella storia della salvezza. Ma che cosa intendiamo davvero quando parliamo di “voce di Dio” e come possiamo accoglierla oggi? La Bibbia racconta spesso di Dio che si rivolge all’uomo in modo diretto e sconvolgente, come nel caso del roveto ardente per Mosè o della chiamata notturna del giovane Samuele.



In ogni occasione, la voce del Signore provoca un cambiamento radicale in chi la ascolta: Mosè, da semplice pastore, diventa guida del popolo di Israele; Samuele, da ragazzino addormentato, si trasforma in profeta della nazione; Maria, umile ragazza di Nazaret, con il suo “sì” apre al mistero dell’Incarnazione. Quando Dio parla, nulla resta come prima. Il suo intervento va ben oltre il semplice conforto, poiché ci chiama a una missione che richiede coraggio e generosità.

Anche se la Scrittura descrive momenti in cui il Signore si fa udire in modo chiarissimo, oggi la sua voce spesso si manifesta nel profondo del cuore e della coscienza, attraverso la preghiera, la meditazione delle Scritture, il silenzio o i segni che incontriamo nella vita di ogni giorno. Mettersi in ascolto significa compiere un percorso di discernimento: non basta seguire l’emotività o le idee spontanee, occorre confrontarsi con la Parola di Dio, con la sapienza custodita dalla tradizione della Chiesa e con la guida di chi ha esperienza spirituale. È un impegno che richiede attenzione e perseveranza, ma apre alla scoperta di ciò che il Signore vuole dire a ciascuno di noi. La voce di Dio, quindi, non ha smesso di risuonare dopo le pagine della Bibbia. Lungo i secoli tante persone hanno accolto i suoi inviti in circostanze spesso difficili o impreviste, fondando opere di carità o dedicandosi a una missione di evangelizzazione.


PER APPROFONDIRE: La voce: un dono prezioso, ponte tra emozioni e relazioni


Ancora oggi, di fronte alle sfide del tempo presente, come le ingiustizie sociali, la cura del creato o la necessità di costruire ponti di dialogo fra culture diverse, possiamo riconoscere un appello divino a uscire dall’egoismo e a dare testimonianza del Vangelo attraverso gesti di solidarietà e responsabilità collettiva.

Riconoscere la voce di Dio, in ogni caso, comporta la scelta di lasciarci interpellare e cambiare. Nel frastuono del mondo, è fondamentale cercare momenti di raccoglimento. Il silenzio interiore e la costanza nella preghiera aiutano a cogliere le ispirazioni dello Spirito. La lettura orante delle Scritture, che ci offre una Parola sempre viva, apre il nostro cuore a intuizioni preziose. Il confronto con una guida saggia o con la comunità cristiana ci aiuta a evitare la confusione tra la volontà di Dio e i nostri desideri personali. Un servizio concreto verso chi soffre o chi è nel bisogno ci permette, infine, di sperimentare la presenza del Signore nella carità. La voce di Dio, dunque, non è un’eco lontana, ma una realtà viva che interpella la libertà di ciascuno di noi. Il Signore non cessa di invitare e chiamare a una missione che supera i nostri progetti e apre a un senso più ampio della vita. Imparare ad ascoltarlo è un atto di fiducia e di speranza: nel silenzio, oltre il rumore del mondo, possiamo sentire quella Parola che dona luce, forza e consolazione. Sta a noi scegliere di aprire il cuore e di rispondere con coraggio, come fece Samuele quando disse: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta».

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