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Lamezia Terme ha un nuovo sacerdote. «Abbi cura, in particolare, dei più poveri, di coloro che non hanno niente e nessuno». Questo l’invito che il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, ha rivolto al novello sacerdote don Francesco Benvenuto nel corso della celebrazione eucaristica durante la quale il giovane diacono è stato ordinato presbitero.
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Un momento di forte commozione, quello vissuto nella Cattedrale lametina. Giunto al termine di una giornata importante per la Diocesi di Lamezia Terme, iniziata con la visita del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, che ha presenziato alla riapertura del dormitorio “Querce di Mamre”. Era inoltre il giorno in cui ricorreva il decimo anniversario della visita di papa Benedetto XVI. Lo ha ricordato lo stesso Schillaci nell’omelia. «Ci lasciamo guidare da questo momento di gioia per la nostra Chiesa che ricorda i dieci anni della visita di Papa Benedetto XVI nella nostra Diocesi», ha esordito il vescovo.
«Guarda – ha aggiunto poi il vescovo di Lamezia Terme rivolgendosi al giovane sacerdote - i fratelli e le sorelle che sei chiamato a servire con il ministero. Fallo con gioia e passione, soprattutto nei momenti più difficili che non mancheranno. Guarda coloro che il Signore ti affiderà. Ama e fai amare la Chiesa. Ama e fai amare i più piccoli, i più poveri. Ama i tuoi confratelli presbiteri. Ricerca la fraternità con tutti per non rischiare di correre invano. Dobbiamo camminare insieme. Fai di Cristo il vero tesoro».
Da qui l’invito del vescovo di Lamezia Terme al nuovo sacerdote affinché sia raggiunto dallo sguardo di Cristo. «L’uomo che non si lascia raggiungere da questo sguardo – ha detto Schillaci – è un uomo che pensa su sé stesso, che non fa altro che costruire ponti su sé stesso. Un uomo che è preoccupato di sé, che, in fin dei conti, non si affida a Dio. Caro Francesco, questo sguardo d’amore tu hai sentito qualche giorno ed è lo sguardo che stasera ti fissa e che sentirai tutte le volte che ti lascerai raggiungere dal Signore. Uno sguardo che non pensa a possedere, ad avere, ma soltanto a dare».
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«Caro Francesco, non dimenticare questa dimensione. La via la conosci: è quella dell’amore del prossimo. Gesù è venuto a dare la vita per tutti, per noi e per tutti. Non si tratta di prestigio, di onore, ma solo di servizio».
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