Avvenire di Calabria

Clamorosa assoluzione nei confronti dell'ex governatore della Calabria che era accusato di abuso d'ufficio e corruzione dalla Procura coordinata da Nicola Gratteri

Lande Desolate, assolto Oliverio perché «il fatto non sussiste»

Redazione Web

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Assolto perché «il fatto non sussiste». Con questa formula il gup Giulio De Gregoio si è pronunciato nei confronti dell’ex governatore della Calabria, Mario Oliverio nell’ambito del processo con rito abbreviato “Lande desolate” che vede Oliverio, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Armando Veneto, accusato di abuso d’ufficio e corruzione. Nel 2018 la DDA aveva chiesto la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione per anomalie riscontrate nella realizzazione di tre opere pubbliche: l’aviosuperficie di Scalea e l’ovovia di Lorica, queste due mai completate, e il restyling di Piazza Bilotti a Cosenza. All’ex governatore fu applicata dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora confermata dal Tribunale della Libertà di Catanzaro e annullata invece dalla Corte di Cassazione, che parlò di «pregiudizio accusatorio».

La sentenza del gup del Tribunale di Catanzaro ha assolto anche Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio, con i quali, secondo le accuse, Oliverio avrebbe raggiunto un accordo per rallentare i lavori di piazza Bilotti per danneggiare politicamente il sindaco Mario Occhiuto. Assoluzione anche per la dirigente regionale Paola Rizzo, che aveva chiesto il rito abbreviato. Rinviati a giudizio gli altri sette indagati che hanno scelto il rito ordinario. Le loro posizioni si discuteranno il prossimo 7 ottobre.

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