Avvenire di Calabria

Lunga intervista al gesuita da tredici anni in riva allo Stretto

L’anteprima: padre Ladiana saluta Reggio con un’intervista

Redazione Web

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C'è una Reggio che ricerca l'ascolto per confidare i drammi del vivere "sotto torchio" della 'ndrangheta. Di questa gente è stato il confessore, padre Giovanni Ladiana, che dopo tredici anni lascia la città dello Stretto. Un'esperienza, la sua, totalizzante che gli ha permesso di leggere tutti i fatti che hanno riguardato la città sotto un punto di vista molto particolare.
«In pochi si chiedono quale sia l'effetto sui nostri giovani di quell'idea della "Reggio da bere"». Un problema sociale, prima ancora che politico: «Ad arricchirsi è stato il ceto dei professionisti, chi manovra alle spalle dei corrotti».
Nel numero in uscita domani in edicola, ampio spazio - poi - a un dossier sui beni culturali con una preziosa intervista a Carmelo Malacrino, direttore del MArRC. Dai Bronzi di Riace al sistema museale cittadino, tanti i tempi trattati dall'esperto che non ha dubbi nel ritenere, quello del cultura il vettore turistico per eccellenza: «A dirlo sono i numeri: nel 2016 abbiamo aumentato di oltre 50mila unità il numero dei visitatori».
Altro approfondimento dedicato alle ecomafie con la storia di John Mpaliza e del suo Congo e la richiesta di Legambiente di richiedere con insistenza la riapertura dell'inchiesta sul caso - De Grazia.
Tantissime notizie dalla vita ecclesiale: dalla visita di monsignor Angelo Bagnasco a Paola per i festeggiamenti in onore di San Francesco sino alla cronaca delle ordinazioni sacerdotali per la Diocesi di Reggio Calabria - Bova.
Questo e tanto altro lo troverete domani in edicola.

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